Il Consiglio regionale ha approvato oggi la “Carta etica dello sport veneto”. Esprimendo la sua soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, l’assessore veneto allo sport ha sottolineato la centralità dello sport richiamando alcuni dati: in Veneto operano 45 federazioni sportive nazionali, a cui fanno riferimento 19 discipline sportive associate, quelle riconosciute dal CONI. A livello regionale operano 5.549 società sportive, l’8,7% di tutte le società operanti in Italia e il Veneto è la terza regione italiana per numero di società. Risultano tesserati 463.724 praticanti, il 10,4% di tutti i praticanti in Italia, ponendo il Veneto al secondo posto tra le regioni. Gli operatori sportivi (tecnici, accompagnatori, dirigenti) sono oltre 94 mila. Ma nel Veneto è importante anche il settore non profit, con quasi 10 mila istituzioni in cui operano 120.949 persone a titolo di volontariato (seconda regione italiana), mentre sono 8.289 i veneti che operano nel settore dello sport come lavoratori retribuiti.
Si tratta, quindi, di un codice di comportamento rivolto in particolare agli atleti praticanti, sia a livello agonistico che amatoriale, appartenenti a qualsiasi fascia di età, sia normodotati che diversamente abili, ai tecnici, allenatori e dirigenti sportivi, alle famiglie, ai genitori e accompagnatori, agli spettatori, alle Pubbliche Amministrazioni e alle Istituzioni scolastiche e sportive, con una particolare attenzione al mondo giovanile, riconoscendo nello sport un fondamentale strumento educativo e di formazione e crescita della persona sin dall’età scolare.
“Con l’approvazione della Carta etica dello Sport – ha concluso l’assessore – si dà anche piena attuazione all’art. 3 della Legge regionale n. 8 / 2015 in materia di attività motoria e sportiva che siamo peraltro intenzionati a modificare. In questo senso stiamo lavorando per fare in modo che l’adesione alla Carta etica diventi titolo preferenziale per accedere ai contributi regionali”.