L’aumento del ‘consumo’ di pornografia online da parte delle ragazze, raddoppiato secondo quanto rilevato dall’indagine condotta dalla Fondazione Foresta di Padova (dal 15% del 2018-2019 al 30% del 2020-2021), rientra in un trend iniziato qualche anno fa. “Su Google- spiega Valentina Bianchi, psicoterapeuta dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), coordinatrice dei servizi online IdO- esistono circa 260 milioni di siti porno visitati quotidianamente da oltre 300 milioni di utenti. Di questi il 75% e’ composto da uomini e il 25% da donne, percentuale, quest’ultima, che ha subito un notevole aumento soprattutto negli ultimi tre anni”. La ricerca realizzata dalla Fondazione Foresta e’ stata condotta su un campione di cinquemila giovani, provenienti da Veneto, Puglia e Campania, riguardo le loro abitudini sessuali nel corso di questo anno di pandemia. “È chiaro- prosegue Bianchi- che nell’ultimo anno, causa pandemia, la reclusione parziale in casa e la difficolta’ di frequentare il partner e di conoscere persone con cui avere degli incontri piu’ intimi, tra l’altro all’interno di una cornice di paura del contagio, per i ragazzi abbia comportato una maggiore solitudine. Internet e’ diventato dunque, ancora di piu’, il luogo dove agire la maggior parte delle esperienze adolescenziali, tra cui la sessualita’. Basti pensare al cybersex e al sexting, che sono diventate pratiche comuni a molti ragazzi”. La diffusione della pornografia online tra i giovani trova una ulteriore spiegazione nei “meccanismi disinibitori che internet facilita negli utenti, i quali si sentono non solo piu’ liberi di tirare fuori degli aspetti di se’ a volte tenuti nascosti, anche grazie all’anonimato, ma anche piu’ coraggiosi e audaci. Forse questa possibilita’ fa emergere degli elementi gia’ presenti in passato ma che non venivano espressi senza internet a fare da facilitatore.
Agenzia Dire