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Maturità, 2 studenti su 3 pronti a chiedere aiuto a ChatGpt per prepararsi

High school students take the philosophy exam, the first test session of the 2017 baccalaureate (high school graduation exam) on June 15, 2017 at the Fustel de Coulanges high school in Strasbourg, eastern France. A total of 520.000 Students of general and technological graduating classes are registered to take their written baccalaureat exams at over 4 400 examination centres across France between June 15-June 22, 2017. / AFP PHOTO / FREDERICK FLORIN (Photo credit should read FREDERICK FLORIN/AFP/Getty Images)

Una volta c’erano i gruppi di studio per preparare l’esame di Maturità. Oggi, anche in questo campo, si fa strada l’intelligenza artificiale. Oltre 1 maturando su 4, infatti, sta già “interrogando” strumenti come ChatGPT o similari durante il ripasso pre esame, per approfondire gli argomenti da preparare o per farsi dare una mano a superare i momenti di stallo. E un altro terzo abbondante (37%) potrebbe ricorrervi sotto data, qualora si trovasse in difficoltà. Alla fine, dunque, l’IA potrebbe essere una compagna di studio per ben 2 studenti su 3. A porre l’accento su questa dinamica è un’indagine condotta da Skuola.net – su un campione di circa 1.000 alunni di quinto superiore – in questi giorni che ci separano dal via delle prove. Il passaggio dell’esame per cui sembra essere più utile l’intelligenza artificiale? Senza dubbio l’orale: 3 utenti su 4 la stanno utilizzando (o potrebbero presto farlo) per presentarsi al cospetto della commissione in grande spolvero. In particolare, circa il 33% dei maturandi intervistati sta sfruttando l’IA generativa per ripassare il programma delle materie di cui verrà chiesto conto. Mentre il 42% la sta usando per generare contenuti su misura in vista del colloquio: dalla relazione sui PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro) agli esempi di collegamenti multidisciplinari fra i vari argomenti delle discipline oggetto dell’ultimo anno di studi; in modo da essere pronti quando i professori chiederanno di svilupparli. Il 15%, invece, sta interpellando ChatGPT e sorelle per avere degli esempi di tema, funzionali alla prova scritta di Italiano. Mentre il 10% le sta sfruttando per svolgere delle simulazioni di seconda prova, sulle materie caratterizzanti il proprio indirizzo di studi. L’ingresso dell’intelligenza artificiale nella vita dei maturandi non è comunque frutto di improvvisazione: il 27% ne ha fatto ricorso spesso e volentieri nel corso dell’ultimo anno scolastico, a cui si aggiunge un ulteriore 29% che l’ha utilizzata più saltuariamente e un 20% in casi sporadici. Solo il 24% non ha mai digitato un prompt per “comandare” un’IA generativa. Gli utilizzi più frequenti? Soprattutto per “scrivere” temi ed elaborati assegnati per casa o per preparare verifiche e interrogazioni chiedendo informazioni al chatbot. Un approccio eticamente discutibile che, in ottica esame, potrebbe però trasformarsi in una pratica illegale. Perché molti studenti pare non si vogliano accontentare del supporto tecnologico solo in fase di preparazione. In tanti si dicono pronti a rivolgersi all’IA anche durante le prove, cosa ovviamente vietatissima. Ben 3 maturandi su 10, però, stanno già scaldando i motori: il 17% è ormai sicuro che proverà a consultare l’assistente virtuale in occasione degli scritti, il 13% lo farà solo se si ritrovasse con l’acqua alla gola. Peraltro non sarebbe un fatto del tutto nuovo: il 37% degli intervistati, almeno una volta, ha già utilizzato ChatGPT e simili durante una verifica scritta.