“Chi fa da sé fa per tre”, anche quando si tratta di organizzare il giorno più importante della vita. Sempre più coppie, infatti, stanno rinunciando al supporto dei wedding planner per prendere in mano l’organizzazione delle nozze in prima persona. A dirlo sono i dati raccolti da ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, secondo cui nel 2024 le richieste di wedding planner sono diminuite del 34% rispetto all’anno precedente. Al contrario, sono esplose quelle per i singoli servizi legati all’organizzazione del grande giorno, senza mediatori: +316% per la ricerca della location, +151% per allestimenti e decorazioni, +64% per partecipazioni e coordinati. Un cambiamento che segna un’inversione di tendenza netta rispetto agli anni passati e racconta una nuova idea di matrimonio: più personale, DIY e con un risparmio sugli intermediari, destinando il budget ad altri servizi, come quello dei video maker, in crescita del 50% contro il -15% registrato dai fotografi.
LOCATION, IN CRESCITA L’INTERESSE PER I LUOGHI STORICI: +31% PER I BORGHI ANTICHI E +7% PER I CASTELLI – Quando si parla di location, le coppie del 2024 sembrano avere le idee chiare: il matrimonio dev’essere suggestivo e, possibilmente, in un posto che lasci il segno. Secondo i dati raccolti da ProntoPro.it, le richieste più frequenti si concentrano ancora su ville (21%), ristoranti (18%) e cascine o agriturismi (12%), sono però in crescita i luoghi dal fascino storico: rispetto al 2023, i borghi antichi aumentano del 31% e i castelli del 7%, segno dell’interesse crescente delle coppie per i luoghi che permettono di dire “sì” in uno scenario unico, suggestivo e d’altri tempi. Perde terreno invece il fascino del matrimonio in spiaggia, che segna un calo del 31%, forse a causa dei costi, delle limitazioni logistiche o dell’imprevedibilità delle condizioni climatiche. A incidere sulla scelta della location è anche il tipo di cerimonia. Il matrimonio religioso resta il più gettonato con il 38% delle preferenze (+5% rispetto al 2023), un dato che si riflette in quello delle location scelte: il 38% delle richieste è infatti per chiese o basiliche. Allo stesso tempo, il matrimonio civile registra un 22%, con una crescita del 20% nelle richieste per le sale comunali.
IL CATERING CAMBIA FORMA: IL 27% PREFERISCE ISOLE A PIÙ TAVOLI, PIÙ SOCIAL E DINAMICHE – Grande attenzione anche per il catering, ma come si sceglie di servire il menù del grande giorno? Le tendenze del 2024 mostrano una leggera preferenza per modalità più dinamiche e sociali rispetto a quelle tradizionali: il 27% delle coppie opta infatti per le isole a più tavoli, dove le pietanze sono divise per tipologie (formaggi, pesce, primi…) e gli ospiti possono servirsi liberamente, seguito dal 25% che sceglie il classico servizio al tavolo. Più contenuto, ma ancora presente, il buffet a un unico tavolo (23%), una soluzione che sta perdendo un po’ di terreno rispetto al 2023, quando dominava in testa alla classifica sulle altre modalità. RSVP: IN AUMENTO I MATRIMONI PIÙ INTIMI (+15%) E L’INVITO È ESTESO ANCHE AI BAMBINI – Se fino allo scorso anno ai più piccoli non venivano rivolte particolari attenzioni, oggi sembra che il loro coinvolgimento sia diventato un vero e proprio trend. Rispetto al 2023, infatti, il 2024 evidenzia un aumento significativo nella ricerca di professionisti che si occupano di animazione per bambini, un servizio cercato dal 63% delle coppie e che cresce del 48% rispetto all’anno precedente; ad aumentare del 94% è in particolare la necessità di animazione per gruppi di 20 bambini, segno che l’invito a nozze viene esteso sempre di più anche ai più piccoli. A prescindere dall’età degli invitati, cresce il trend dei matrimoni intimi (23%), con un aumento del 15% per le cerimonie con meno di 50 persone. Ma le grandi feste non sono affatto sparite, al contrario, stanno vivendo una seconda giovinezza: secondo i dati di ProntoPro, i matrimoni con 150-200 ospiti hanno registrato, nel 2024, un aumento dell’80% rispetto all’anno precedente.
IL COSTO DEL “SÌ”: PER UNA CERIMONIA ESSENZIALE SI PARTE DA 10.000 EURO – Ma quanto costa oggi dire “sì”? Secondo le analisi di ProntoPro, il budget medio per un matrimonio “standard” è di circa 20.000 euro, mentre quello per una cerimonia “premium” si aggira intorno ai 35.000 euro, che possono salire a 45.000 euro nel caso di un matrimonio “di lusso”. Per una giornata “essenziale” la spesa da preventivare è invece tra i 10.000 e i 13.000 euro: l’essenzialità riguarda in primis la lista invitati, che difficilmente supera le 50 persone. Dal punto di vista del budget, nel 2024 le coppie hanno risparmiato sul wedding planner, ma non sul matrimonio in sé: anche se le preferenze si sono orientate principalmente verso formule “standard” (59%, in calo del 9% rispetto all’anno precedente), hanno registrato una crescita notevole le cerimonie “premium”, scelte dal 16% delle coppie, con un aumento del 32% rispetto al 2023.
REGIONE CHE VAI, MATRIMONIO CHE TROVI: IN LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA È INTIMO ED ESSENZIALE, AL SUD NON SI BADA A SPESE – Approfondendo l’analisi, a livello regionale ciascun territorio porta con sé le proprie preferenze. La Lombardia e il Piemonte, per esempio, registrano la percentuale più alta di coppie che scelgono il matrimonio “essenziale” (24%, contro il 21% nazionale), mentre in Emilia Romagna prediligono i matrimoni più intimi, con ben il 44% delle richieste che riguardano eventi con meno di 50 invitati (il dato a livello nazionale si attesta sui 23 punti percentuali). Al contrario, la Sicilia si distingue per la scelta di matrimoni “premium”, che sull’isola raggiungono il 26%, registrando il 10% di richieste in più rispetto al dato nazionale, con una preferenza per matrimoni più numerosi, con il 13% delle celebrazioni che prevedono tra i 150 e i 200 ospiti (contro l’8% nazionale). La Campania si posiziona invece come la regione che preferisce i matrimoni di alta classe, con l’8% delle coppie che optano per un matrimonio “luxury”, un dato ben superiore rispetto al resto d’Italia, dove le richieste per eventi di questa tipologia superano di poco l’1%.