Una forte vocazione alla digitalizzazione ed alla innovazione tecnologica e agli investimenti in questi settori anche grazie all’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalle Camere di Commercio. È questo uno dei punti principali punti emersi dal rapporto realizzato da Unioncamere del Veneto in collaborazione con i Pid del sistema camerale e con il contributo della Regione del Veneto nell’ambito della convenzione pmi 2021 ‘Programma di informazione alle pmi venete sulle politiche economiche e regionali ed europee per lo sviluppo imprenditoriale’. Il rapporto è una delle azioni della convenzione e descrive ed analizza i processi di adozione delle tecnologie digitali connesse in modo particolare ad Industria 4.0 nelle pmi del Veneto.
Dal rapporto emerge che il 50% delle imprese intervistate ha investito nell’Industria 4.0 (adottando almeno una tecnologia). Le tecnologie Cloud (61,5%) rappresentano, per le imprese intervistate, il principale investimento 4.0, a cui segue la robotica avanzata (25,3%), Big data e cybersecurity (23,1%) e sistemi di integrazione della catena del valore (22,0%). In particolare, rispetto alla rilevazione del 2020, vi è stato un forte aumento dell’adozione delle tecnologie per la sicurezza digitale, che nel 2020 risultavano le meno adottate (con una percentuale del 11,6%).
L’investimento nelle tecnologie dell’Industria 4.0 risulta, quindi, focalizzato sul migliorare il processo produttivo e le relazioni lungo la catena del valore, grazie anche all’analisi dei Big data, non trascurando però l’importanza della sicurezza digitale. Riguardo ai finanziamenti pubblici, quasi la metà (49,2%) delle imprese intervistate hanno affermato di ricorrervi, il 30,2% raramente e solo il 13,5% vi ricorre sempre. Vi è poi il 4,8% che non ha mai fatto richiesta di finanziamenti pubblici e 2,4% sono gli indecisi.
Del 65,2% di imprese che hanno partecipato ai bandi sulla digitalizzazione delle Camere di Commercio, il 73,3% ha già usufruito dei contributi. 21,0% delle imprese ha dichiarato di essere interessata ad investire anche a prescindere dalla disponibilità di finanziamenti, percentuale diminuita rispetto al 2020 (30,1%), mentre oltre quasi il 45% delle imprese (in linea con il dato del 2020) ha invece dichiarato di voler investire solo in presenza di finanziamenti. È cresciuta, invece, rispetto al 2020 (22,4%) la percentuale degli indecisi (34,1%). L’ammontare minimo (medio) garantito dai finanziamenti che spingerebbe le imprese ad investire è pari a circa 31.000 euro (57.000 nel 2020) oppure il 49% dell’investimento totale (41% nel 2020).
Le principali difficoltà che vengono segnalate dalle imprese adottanti riguardano la lunghezza dei tempi di implementazione (39,4%), a differenza del 2020 in cui erano le risorse finanziarie (54,4%) a rappresentare l’ostacolo più importante, che questa volta occupano il secondo posto, ma con una percentuale nettamente inferiore (33,8%). La percentuale di imprese che lamenta la carenza di competenze interne è rimasta invariata (22,5%% nel 2021; 23,5% nel 2020). Diminuita la percentuale di imprese che trova difficoltà a reperire figure professionali (33,8% nel 2021; 39,7% nel 2020), così come l’incidenza negativa della mancanza della banda larga (21,1% nel 2021; 32,4% nel 2020).
Dall’analisi condotta è emerso in maniera chiara la dimensione strategica che le pmi del Veneto analizzate hanno sviluppato per l’investimento e la gestione del processo di trasformazione digitale, non solamente le imprese più grandi, ma anche le imprese di dimensioni medio-piccole. A dimostrazione che vi è un progressivo riconoscimento del ruolo che le tecnologie digitali e dell’industria 4.0 possono dare al vantaggio competitivo delle imprese.
Allo stesso tempo il processo di investimento è incrementale, permettendo di poter superare criticità come quelle connesse alla pandemia in modo più agevole. Come è emerso dai focus group le aziende, proprio durante il periodo pandemico e postpandemico, hanno beneficiato degli investimenti precedentemente fatti in tecnologie digitali e industria 4.0 che hanno garantito all’impresa la possibilità non solo di continuare ad operare in uno scenario radicalmente mutato ma anche di migliorare i propri prodotti/servizi. Nel confronto con i risultati presenti a livello veneto e nazionale (fonte Istat 2020) emerge che la situazione delle imprese analizzate mostri livello di investimento digitale superiori.
Il presidente di Unioncamere del Veneto, Mario Pozza, commenta così i risultati: “Sono la conferma della vocazione delle nostre imprese ad investire in innovazione e tecnologia fattori strategici per essere competitivi nell’attuale sistema economico. L’emergenza pandemia ha accelerato la necessità di adeguarsi rapidamente ai processi di digitalizzazione e le nostre aziende hanno dimostrato di essere reattive e pronte ad investire. In questo contesto, come emerge dallo studio, il ruolo delle Camera di Commercio sul fronte dei finanziamenti è stato fondamentale e continueremo ad essere a fianco delle imprese in questo percorso di innovazione”, conclude.