di Federico Piazza
Le agenzie di viaggi dell’Alto Vicentino confermano il trend positivo delle vacanze in Italia e all’estero nel 2023. Anche per le feste natalizie. Si è tornati ai volumi pre-Covid. Lo testimoniano, anche se con sfumature diverse, Pettinà di Carrè, Saugo di Thiene, DueMori di Schio.
Viaggi e vacanze sono in aumento, nonostante i prezzi generalmente molto accresciuti per trasporti, pernottamenti e ristoranti sia in Italia sia all’estero. Mentre i timori per guerre e terrorismo, riapparsi negli ultimi mesi dopo la nuova esplosione del conflitto israelo-palestinese, hanno fortemente ridotto solo le destinazioni nel Mar Rosso e nei paesi mediorientali.
Ma, in tema di effetti dell’inflazione sulla capacità di spesa di un’ampia fascia della popolazione, alcuni operatori ravvisano l’ampliamento del gap tra clienti medio-alto spendenti, che continuano a viaggiare, e persone e famiglie a reddito medio-basso che oggi rinunciano a certi tipi di vacanza che magari facevano fino a qualche anno fa. Rilevante tra chi si concede una vacanza più o meno lunga una o più volte all’anno è in ogni caso lo zoccolo duro dei pensionati, soprattutto per i viaggi di gruppo, grazie alla fonte di reddito sicura e alla disponibilità di tempo in tutte le stagioni.
Praticamente inesistente invece è il fenomeno delle vacanze pagate a rate tramite finanziamenti: nell’Alto Vicentino permane la cultura secondo cui, indipendentemente dal tipo e dal costo della soluzione scelta, si parte solo se si hanno i soldi per pagare subito. Insomma, non ci si indebita per andare in vacanza.
La voglia di vacanze che registrano le agenzie di viaggi del territorio è in linea con quanto ravvisa a livello nazionale la recentissima indagine Future4Tourism della società di ricerche di mercato e demoscopiche Ipsos. Il 20% degli italiani intende fare almeno qualche giorno di vacanza durante imminenti festività natalizie, di cui l’80% rimanendo in Italia. E ben il 64% prevede di fare un po’ di vacanza nei primi tre mesi del 2024, un dato tornato in linea con gli anni prima del Covid. Nelle intenzioni di viaggi e vacanze degli italiani il proprio paese rimane la prima destinazione (62%), anche se in calo rispetto all’anno scorso (era il 68% nell’inverno 2022-2023). Le mete internazionali preferite sono in Europa (25%) e crescono le crociere (4%).
Città d’arte, mare e montagna-lago-collina si equivalgono come tipologia di destinazione, secondo Ipsos. Ma tra chi sceglie le vacanze sulla neve, ben l’80% modificherà le proprie abitudini a causa del fortissimo caro-prezzi degli sport invernali.
Positivo il bilancio dell’anno anche per Liano Disconzi, titolare di Saugo Viaggi e Vacanze: «Siamo tornati ai numeri pre-Covid, forse anche sopra. In particolare primavera, estate e inizio autunno sono andati molto bene. Poi dopo il 7 ottobre si sono bloccati il Mar Rosso e i paesi musulmani. Le prenotazioni per Natale e Capodanno sono andate bene. Vediamo un aumento tra le destinazioni extra europee dei Caraibi e dell’Oceano Indiano (Kenya, Zanzibar), e c’è stata un’ottima ripresa nel 2023 delle crociere (il 75% nel Mediterraneo), dove i grandi operatori sono ancora più ottimisti per il 2024. Però occorre anche dire che sono venuti a mancare clienti tipo famiglie di quattro persone e coppie a reddito medio per vacanze di un certo budget, che segnala un divario accresciuto rispetto alla fascia di clientela alto-spendente».
Anche l’agenzia DueMori Viaggi conferma il trend in crescendo del post Covid, anche se a causa del caro prezzi osservano una contrazione per le vacanze invernali. «Segnaliamo il successo di iniziative particolari tra i viaggi di gruppo – sottolinea Valentina – come la visita al laboratorio di ricerca scientifica Cern di Ginevra per la quale abbiamo riempito un pullman di 50 persone a fronte di tantissime richieste di appassionati della materia».