Aziende serie e diligenti. È questo il dato evidenziato dall’Assessore alla Sanità  Manuela Lanzarin nel corso della conferenza stampa , al termine della quale quale ha fornito i dati aggiornati sui controlli dello Spisal, che si è occupato di verifiche su tutto il territorio regionale per accertare che le fabbriche ‘attive’ nonostante il Covid 19, lavorassero in sicurezza.

L’attività svolta ha visto coinvolte 5162 aziende per un totale di 22.636 lavoratori.

Il controllo ha evidenziato ‘la diligenza e la serietà delle aziende che rispettando le misure di sicurezza’.

Sono quindi rispettate le norme di sicurezza che prevedono il distanziamento, dispositivi di protezione individuale, gel igienizzanti oltre all’impedimento di avere dei luoghi di aggregazione.

Lo Spisal ha segnalato di aver compilato dei verbali laddove era richiesto un adeguamento da parte dell’azienda. In nessun caso comunque, secondo la Regione Veneto,  è stata rilevata una violazione rilevante del protocollo sottoscritto con le parti sociali, che imponesse la chiusura dell’azienda per motivi di sicurezza.

Alla domanda se dai dati ci si potesse porre la domanda se le aziende siano virtuose o i controlli bonari, l’assessore Lanzarin ha evidenziato la grande diligenza delle aziende che hanno preparato il terreno per la riapertura con la predisposizione di quanto previsto dalla normativa di sicurezza.

A.N.

 

I sindacati: Anche noi vogliamo riapertura, ma con operai al centro’

 

“Voglio rivolgere un appello alle aziende dei nostri settori del vicentino (Concia, Chimico, gomma plastica, Gas acqua, elettrico, vetro, moda, ceramica) . Abbiamo sottoscritto tanti accordi, sia di sistema con le associazioni datoriali a livello Nazionale, sia nelle singole aziende, per definire le modalità di ripresa, o per continuare a lavorare in quei servizi che non si potevano fermare, nel rispetto del Protocollo Governo- Sindacati del 14 marzo. Tutti accordi che definiscono “il come” si dovrà ripartire, o rimanere aperti e in quali condizioni di salute e sicurezza per i lavoratori. Stiamo sollecitando le aziende a definire intese su aspetti che riguardano le modalità di prestazione: orari, turni, organizzazione del lavoro. E stiamo continuando a fare il nostro mestiere: contrattare”. Ha dichiarato ieri, Giuliano Ezzelini Storti, segretario generale della Filctem Cgil di Vicenza, commentando le notizie apparse  sui quotidiani relative alla ripresa delle attività produttive non necessarie.

“ Per noi deve prevalere la sicurezza e la salute delle persone – ha continuato Ezzelini –. In questo senso sta il nodo. Bisogna perciò rinnovare i contratti aziendali scaduti o avviare contrattazioni specifiche, sperimentare nuove frontiere di organizzazione del lavoro, rappresenta una opportunità strategica per affrontare con nuovi strumenti l’inedita fase che ci attende e i cambiamenti del modo di lavorare e di produrre. Non servono provocazioni o richieste di deroghe già superate dagli eventi e dal momento, non serve chiedere di lavorare la domenica. Si dovrà ragionare per lungo tempo come evitare catastrofi. Nel fare gli accordi per la CIGO, lo abbiamo già iniziato in molte aziende, necessario proseguire.”

“A me sembra – ha proseguito -, questa una priorità. Come sindacato, inoltre, rivendichiamo un maggior ruolo dei lavoratori nelle scelte strategiche delle Imprese, in attuazione di quanto previsto dalla nostra Carta Costituzionale. In questo momento diventa fondamentale maggior democrazia nei luoghi di lavoro, no scelte unilaterali, una moratoria sui licenziamenti duratura che impedisca soluzione sbrigative. Mi permetto di invitare le Imprese a riflettere su questo aspetto, sul quale, non tutte per fortuna, hanno sempre negato aperture negoziali.”

“Sta a cuore anche a noi la ripresa delle attività produttive nel rispetto delle indicazioni degli organi preposti – ha concluso Ezzelini -, perché attraverso essa passa il futuro del nostro territorio e lo abbiamo dimostrato sottoscrivendo accordi sulla ripartenza. Ma la nostra responsabilità, al momento, si ferma qui. È il Governo e la comunità scientifica che ha l’ultima parola per decide: questo per noi è fondamentale. Alle Imprese chiediamo di iniziare a pensare ad un nuovo modello di Sviluppo e Relazioni Industriali che veda il ruolo dei lavoratori e dei loro rappresentanti in modo strategico per il futuro”.

 

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