Circa 28 milioni solo per il primo anno, il doppio di quanto stanziato per il 2021, con la previsione di reperire ulteriori risorse per i prossimi due anni. E’ quanto mette sul piatto il Consiglio regionale veneto approvando oggi, con 34 voti a favore e 9 astenuti, il primo programma triennale per le politiche per la famiglia. Del totale del fondo, la quota maggiore va per potenziare i servizi per la prima infanzia (15,5 milioni) e ridurre le rette di frequenza di nidi, asili e servizi per la fascia 0-6 anni (4,9 milioni), per offrire un sostegno alla natalità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Altri 5,1 milioni sono destinati alle famiglie fragili con progetti di sostegno per famiglie numerose, monoparentali, con parti plurigemellari, figli orfani e per il potenziamento dei servizi di mediazione e assistenza dei consultori familiari (2,4 milioni). Le risorse restanti sono dedicate allo sviluppo degli Sportelli famiglia e delle reti territoriali; a creare luoghi e di spazi di incontro-confronto tra genitori; a implementare il “fattore famiglia”, come strumento integrativo per definire le condizioni economiche e sociali del nucleo familiare; a valorizzare gli organismi di rappresentanza delle famiglie del territorio regionale. Infine il programma prevede il potenziamento della “valutazione d’impatto familiare”, per misurare gli effetti degli interventi attivati rispetto alle politiche perseguite a sostegno della famiglia.
Le coppie non coniugate rappresentano il 10% del totale, il 60% in più rispetto a dieci anni fa; le coppie senza figli sono aumentate del 10,8% nell’ultimo decennio. I figli si fanno sempre più tardi e 45 coppie su 100 hanno un solo figlio. L’andamento della natalità è sempre più in flessione: nel 2019 sono nati in Veneto 33.333 bambini, 15.282 in meno rispetto ai 48.615 nati del 2008.