In un momento come quello attuale, di grande attenzione sui temi della violenza di genere e sul ruolo centrale che l’educazione all’affettività e sessualità può avere nella prevenzione, il 94% dei giovani italiani dichiara che vorrebbe avere accesso all’educazione affettiva e sessuale nel curriculum scolastico e dimostra di avere le idee molto chiare in merito: parlarne e farlo in maniera costruttiva, riconoscendo nei professionisti del settore le figure più adatte con cui affrontare questi argomenti con una finalità di apprendimento educativo. Questo anche perché stando ai numeri, i ragazzi rifiutano di parlarne in famiglia. A questo proposito, il 72,7% dei giovani intervistati ritiene che debbano essere proprio medici, psicologi ed esperti ad affrontare il tema a scuola e solo l’8% crede che le persone giuste siano gli insegnanti. Relativamente alle modalità, il 32% vorrebbe che la materia venisse affrontata attraverso gruppi di discussione, il 30% tramite lezioni frontali e il 16% usufruendo di sportelli di ascolto individuali con un esperto. Sono questi i risultati di un’indagine condotta da Durex in collaborazione con Skuola.net su un campione di 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni, da cui emerge come meno di un giovane su due (43,4%) utilizza sempre il preservativo, dato che diventa ancor più preoccupante se confrontato con i risultati passati, in costante decrescita dal 57% del 2019. Inoltre, tra i giovani intervistati il 38,7% afferma di aver avuto il primo rapporto sessuale tra i 17 e i 18 anni, in aumento rispetto al 2022 quando la fascia preponderante era 15-16 anni, ma c’è anche chi dichiara di aver avuto la sua prima esperienza prima dei 13 anni (11,6%), in aumento del 4,1% rispetto all’anno scorso. La fascia 11-13 anni, inoltre, preoccupa perché per il 55,6% dichiara di non utilizzare nessun metodo contraccettivo.
“Il dato purtroppo non stupisce- sottolineano gli autori dell’inchiesta- considerando la mancanza di programmi strutturati di educazione all’affettività e alla sessualità, che secondo le raccomandazioni internazionali UNESCO dovrebbe cominciare a partire dai 5 anni”. Parlando di contraccezione, poi, il 62,5% dei giovani intervistati dichiara di affidarsi al coito interrotto e oltre il 39,3% (+3,6% rispetto al 2022) lo definisce erroneamente come un metodo efficace contro gravidanze indesiderate o Infezioni Sessualmente Trasmesse, con le percentuali più elevate tra i giovanissimi nella fascia 11-13 anni. La consapevolezza in merito all’inefficacia del coito interrotto sembra infatti crescere con l’età, sebbene questo non sia un deterrente al suo utilizzo. La situazione è, poi, ulteriormente aggravata dallo scarso confronto e dialogo, a scuola e in famiglia. I giovani, infatti, non sembrano sentirsi a loro agio nell’affrontare questa tematica a casa: il 45,3% dichiara di rivolgersi ad Internet per chiarire i dubbi in ambito affettivo e sessuale e tra questi la maggior parte lo fa per l’imbarazzo di chiedere a qualcuno (31,6%) e perché non sa a chi rivolgersi (12,8%), con il rischio di esporsi a fake news, informazioni sbagliate e fuorvianti. Solo il 9,3% si rivolge ai genitori – con percentuali in calo negli ultimi tre anni – il 5,9% al medico, il 12% chiede aiuto agli amici oppure, semplicemente, non chiede a nessuno, con la percentuale di questi ultimi che sale notevolmente al 20,3% nella fascia dei più giovani tra gli 11 e i 13 anni. “Le motivazioni di questo silenzio e chiusura- precisano risiedono nell’imbarazzo e nella vergogna che i giovani affermano di provare nel chiedere o nel parlare con qualcuno di questi temi, oltre che nella mancanza – culturalmente tipica del nostro Paese – in termini di educazione e comunicazione su queste tematiche”.
A questo proposito, Durex ha recentemente avviato il progetto “A Luci Accese” con un programma di educazione affettiva e sessuale dedicato alle scuole secondarie di secondo grado di Milano. L’iniziativa, che ha rappresentato un primo concreto passo in Italia nella direzione della proposta dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole e che ha ulteriormente sostanziato l’impegno del brand maturato nel corso degli anni, nasce con l’ obiettivo di porre le basi per rapporti “sani”, fondati su rispetto, consenso e conoscenza di se stessi e di fornire informazioni chiare e corrette rispetto alla sfera della sessualità, sviluppando nuova consapevolezza relativa alle Infezioni Sessualmente Trasmissibili e alla prevenzione, in particolare nei benefici dell’utilizzo del preservativo. L’attività educativa, curata dall’associazione no profit ALA MILANO ONLUS che si occupa di tutela della salute e promozione del benessere delle persone, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano ed è già attiva nelle scuole della città da ottobre, con l’obiettivo di raggiungere attivamente 23.000 studenti, con il supporto di esperti educatori/educatrici, psicologi/psicologhe e sessuologi/sessuologhe. Ciascuna delle scuole aderenti ha accesso a laboratori di educazione affettiva e sessuale, conferenze e incontri con esperti, docenti, genitori e personale scolastico, con momenti dedicati al feedback e alla restituzione al termine delle attività, al fine di valutare le conoscenze acquisite e il gradimento rispetto alle tematiche trattate. In queste occasioni sono inoltre proposte attività interattive (giochi, quiz, dibattiti, etc.) e momenti di riflessione e condivisione in piccoli e grandi gruppi, oltre a garantire uno spazio di ascolto non giudicante che faciliti l’emersione di domande e vissuti personali.