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Gli italiani pensano che per i figli la casa rimanga il migliore investimento da fare

Quasi i tre quarti degli italiani (73,7%) pensano che il miglior investimento per i propri figli sia comprare loro una casa. Al secondo posto, opzione scelta solo dal 12% degli intervistati, l’ingresso in fondi di investimento.
Mentre a chiudere il podio troviamo la polizza vita al 7,2%. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, che ha coinvolto un campione di quasi 2.000 utenti per indagare le preferenze relative alle scelte di investimento, già effettuate o in programma, indirizzate alle nuove generazioni. In generale, escludendo il mattone, i prodotti finanziari sfiorano il 20% delle scelte, mentre l’investimento in un’attività di business arriva al 5,4% e quello in beni rifugio all’1,8%.
“Il mattone si conferma la forma di investimento preferita dagli italiani- afferma Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it- L’acquisto della casa, nel nostro Paese, assume anche un ruolo di previdenza complementare. Il mutuo diventa così una sorta di piano di accumulo che consente a chi raggiunge la terza età di non dover più sostenere il costo dell’abitare. E, se l’immobile è stato scelto con lungimiranza, ottenere anche una rivalutazione dello stesso”.
Tra i tanti rispondenti ad indicare l’opzione relativa all’acquisto di un immobile come preferita, più della metà (59,3%) vorrebbe acquistare una seconda casa destinata esclusivamente ai figli, mentre oltre un quarto (26,3%) intende rilevare l’attuale abitazione ‘di famiglia’, in modo da poterne trasferire la proprietà in futuro. Meno del 14%, invece, andrebbe a veicolare le proprie risorse verso l’acquisto di una casa per le vacanze.
Chi sceglie la seconda casa ha come motivazioni principali la durabilità del bene (35,6%) e l’impossibilità da parte delle nuove generazioni di provvedere in autonomia ad acquistarne una (27,4%), mentre chi predilige rilevare la casa di famiglia o comprare una casa per le vacanze mette al primo posto tra le ragioni più determinanti (oltre il 50%) la possibilità da parte dei figli di rivendere l’immobile in futuro, monetizzando così l’investimento.
Guardando più nel dettaglio all’area geografica di preferenza per chi desidera acquistare una seconda casa, più del 64% del campione la vorrebbe in una grande città, che può essere la stessa in cui il nucleo famigliare ha già la residenza o una metropoli terza dove è altamente probabile che i figli si trasferiscano a studiare o lavorare. Un terzo del gruppo preferisce invece concentrarsi sulla città di piccole/medie dimensioni in cui vive oggi, mentre meno del 3% dei rispondenti intende cercare all’estero un mercato immobiliare più dinamico di quello italiano.
Tra chi preferisce acquistare una casa per le vacanze, invece, il 70,6% predilige un immobile in una località di villeggiatura vicino all’attuale domicilio, mentre solo il 23,5% darebbe più importanza all’attrattività della zona turistica in Italia rispetto all’indirizzo di residenza attuale. Meno del 6% del gruppo vorrebbe invece comprare una casa per la villeggiatura all’estero.
È stato inoltre chiesto ai rispondenti che non hanno inserito la casa come investimento preferito per i figli le motivazioni dietro a questa indicazione. Il 60% del campione si divide equamente tra la mancanza di convenienza legata a oneri e tassi di finanziamento eccessivi e la mancanza di certezze rispetto a dove i figli metteranno radici, rischiando di lasciare la casa acquistata inutilizzata. Circa il 18% reputa invece che esistano altri investimenti più redditizi, mentre una percentuale simile giustifica la scelta con l’impossibilità ad acquistare una casa.
C’è anche una percentuale più piccola, vicina al 5%, che teme che l’immobile acquistato sia destinato a “non rimanere in famiglia”.