C’era chi amava essere guardato mentre amoreggiava con la compagna, c’era chi invece preferiva guardare le performance di sua moglie con la donna di un conoscente, per poi lasciarsi trasportare in un appassionato gioco di scambio. Ma c’era anche chi sceglieva il “salto nel buio”: entrare in una stanza a luci spente piena di persone che “giocano” tutte insieme, avendo solo la possibilità di riconoscere il sesso degli altri a tatto.
Sembra la descrizione di qualche film erotico, di qualche “vizietto” raccontato da Tinto Bras in una sua pellicola, ma invece è la realtà, o almeno lo era, visto che il palcoscenico per questo “spettacolo” era il “Theatrò” il locale per coppie scambiste nella zona industriale di Thiene che ha chiuso i battenti un anno e mezzo fa.
“Potrei scrivere un libro su quanto ho visto nei miei locali – racconta l’ex titolare del club – le coppie si divertivano tantissimo, ancora oggi dopo che ho chiuso il locale a Thiene per problemi familiari c’è chi mi chiama per chiedermi di tornare”. Solo recentemente all’ex presidente del “Theatrò” sono arrivate tre richieste: una dal Veneto, una dalla Lombardia e una dall’Emilia. “Preferisco stare a casa con la mia famiglia – sottolinea – non voglio spostarmi ancora. Ricordo con piacere il periodo trascorso a Thiene dove non ho mai avuto problemi. E’ stata una bella esperienza”. E l’ex titolare, senza violare la privacy dei clienti, si lascia sfuggire i vizi e le richieste delle coppie – circa 1.800 i soci – che passavano le serate al “Theatrò”.
“Frequentavano il club uomini e donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni – racconta l’ex presidente del club – c’era chi cercava di dare al matrimonio un brivido, uno stimolo eccitante, ma c’era anche chi, separato, aveva appena intrapreso una nuova relazione con la compagna e insieme giocavano con le altre coppie”. L’atmosfera rilassante, la musica, l’incontro prima al bancone del bar e poi nel privè permetteva agli iscritti di rilassarsi: “Si chiacchierava al bar e poi se si piacevano andavano in stanza. Molti adoravano vedere le donne giocare tra loro per poi partecipare. Ad altri, i più timidi, piaceva il gioco delle stanze comunicanti, sentivano dalla porta accanto amoreggiare e spiavano il rapporto degli altri, per poi penderne parte. Ad altri ancora piaceva il classico gioco di scambio e spesso mi chiedeva molta privacy”.
C’era anche quello che gli “addetti ai lavori” chiamano glory hole: “Una stanza con dei buchi – racconta l’ex proprietario – dove puoi infilare le mani – (e non solo quelle) – e sentire cosa c’è e chi c’è dall’altra parte della parete. Un gioco in cui l’effetto sorpresa e il fatto di non conoscere chi c’è dall’altra parte diventano il fattore dominante. Non sono mai stati utilizzati, invece, giocattoli erotici”. Al “Theatrò” erano iscritte persone provenienti da diverse regioni d’Italia. “Avevamo coppie che arrivavano dalla Lombardia, dal Piemonte dal Veneto, anche coppie di Thiene anche se pochissime – sottolinea ancora l’ex titolare – preferivano andare in altri locali per non correre il rischio di trovare in un gioco di scambio di coppia, come partner il vicino di casa”. Infine il titolare racconta due episodi particolari avvenuti a Thiene: “Una volta è entrato un socio del club accompagnato da una donna che abbiamo poi scoperto essere una prostituta. Aveva infatti distribuito ai clienti biglietti da visita. Noi abbiamo strappato loro la tessera e li abbiamo mandati via. In un’altra occasione è entrato nel locale un giovane che indossava un giubbotto piuttosto voluminoso. Lo abbiamo subito notato e tenuto d’occhio, mentre curiosava tra le varie aree del locale. A un certo punto abbiamo sentito un rumore provenire da una stanza, il suono di un trapano e quando siamo entrati abbiamo trovato un foro in una parete. Andando nel parcheggio abbiamo individuato il furgone del giovane con il giubbotto e dentro abbiamo trovato il trapano: aveva fatto il buco nella camera per spiare o forse per infilare una telecamerina e filmare”.
E alla domanda se riaprirebbe un club privè a Thiene l’ex titolare del “Theatrò” risponde: “No, nonostante sia stata una esperienza positiva non lo rifarei. Le cose in questo ambiente sono molto cambiate. Quando avevo io il locale arrivavano 150 coppie, adesso invece nei club arrivano 10 coppie e 40 singoli. Si stanno trasformando in una specie di case d’appuntamento ed è una cosa che non va bene, non si crea un bell’ambiente. Inoltre l’età media di chi frequenta i club si è molto abbassata: prima c’erano i professionisti e le persone mature, adesso si iscrivono anche giovanissimi di 22-24 anni alla ricerca di nuove emozioni. Inoltre con l’avvento di Internet e dei siti specializzati, le coppie fissano gli incontri on line e si vedono a casa per giocare tra le mura domestiche”.
di Redazione Thiene On Line
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