Un nuovo singolo, “Alibi”, e un tour europeo che lo terrà impegnato per tutto aprile. Poi ci saranno i live estivi in Italia. È un periodo fortunato e pieno di impegni per Tananai, ormai punto di riferimento per tanti ragazzi. Ed è proprio a loro che il cantautore si è rivolto durante il suo intervento all’Onu lo scorso febbraio, come ha raccontato al Corriere della Sera.
Il suo discorso, tenuto di fronte a 2500 giovani, si intitolava “Basta scuse”: “L’ho improntato come una chiacchiera fra amici perché ho capito che, più che ascoltare una lezione, mi sento bene quando parlo con un amico che mi dà una chiave di lettura diversa per essere più sereno. Ciò che ricerco ultimamente è proprio la serenità e paradossalmente trovo sia raggiungibile, oggi, anche se il mondo è incasinato. La cosa importante è capire il nostro posto nel mondo e ci sono molti mezzi per farlo”. Il 29enne, alla soglia dei 30 che compirà l’8 maggio, non ha citato di proposito la felicità: “Non la vedo come una condizione raggiungibile. Esiste come qualcosa a cui tendere, senza magari arrivarci mai, ma stando bene nel cercarla”.
Tananai – al secolo Alberto Cotta Ramusino – ha, poi, parlato delle ombre nella sua generazione. Nel suo discorso all’Onu, aveva invitato a non fuggire da esse. Quali sono nei ragazzi di oggi? “Sicuramente l’ansia da prestazione, il dover replicare degli standard che volente o nolente o ci vengono proposti, magari sui social. E questo è un po’ il nemico della serenità, fa dimenticare che le cose che ci fanno stare bene si fanno in primis per se stessi, non per dimostrare che si è qualcosa. Poi c’è l’incertezza del futuro, nel mondo del lavoro, nella società, nel pensare che possano esplodere altre guerre o pandemie. Sono schiaffi in faccia pesanti”.
