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Rocco Siffredi accusato di violenza, ma c’è chi lo difende:”Cosa pensano di fare le attrici? Guardare i cartoni?”

Pesanti accuse di violenza e stupro per l’attore porno Rocco Siffredi. Nella scorsa puntata de ‘Le Iene‘ sono state intervistate alcune attrici hard, anche di diversi paesi, che hanno detto di aver subito violenza fisica da parte di Siffredi. Ecco alcune dichiarazioni: “Quando ho detto di no a una pratica specifica, ha iniziato a insultarmi pesantemente e a sputarmi addosso, ha cercato di farlo con la forza. Poi l’ha fatto ed ha registrato tutto. Non contento mi ha seguita in bagno e ha usato violenza contro di me”, racconta una ragazza. E anche: “Se ti vede stanca o morta non gli frega nulla, ti prende con la forza. Io certe cose non le faccio nemmeno con il mio fidanzato, figuriamoci se le facevo con lui. Però lui insisteva anche dopo i miei no e continuava. Alla fine ha fatto tutto, anche cose che avevo proibito. Io ne sono uscita male, anche fisicamente. Mi ha fatto male e mi sono sentita abusata”.

SIFFREDI SI DIFENDE: “UNA CONGIURA CONTRO DI ME”

L’attore si è difeso dicendo che “viene sempre chiesto alle ragazze cosa vogliono o non vogliono fare e senza consenso non facciamo nulla. Registriamo anche dei video dopo ogni scena e le ragazze dicono com’è andata. Se una non desidera fare una cosa non la fa. Su tante scene, potrei aver sbagliato qualcosa, ma non ho mai abusato nessuna, non ho mai mandato via nessuna piangendo o scappando”. E Siffredi è sicuro: “Dietro a queste gravi accuse c’è molto altro. C’è una congiura contro di me“.

NAPPI: “LE RAGAZZE COSA PENSAVANO DI ANDARE A FARE? GUARDARE I CARTONI?”

A prendere le parti di Siffredi è intervenuta anche l’attrice porno Valentina Nappi sui social: “Rocco è stato accusato di cose che secondo me non stanno nè in cielo nè in terra e al di là del fatto di voler difendere Rocco perché lo conosco tanti anni, ci ho lavorato tante volte e so che è un empatico quindi non farebbe mai qualcosa contro la volontà di una persona, quello che io non capisco è: queste ragazze cosa pensavano di andare a fare? Cioè che avrebbero visto My Little Pony insieme? Non puoi lamentarti di andare su un set dove si fanno terminate pratiche e poi lamentarsi che hanno provato a farti fare determinate pratiche”.

Se una cosa la fai per soldi, il consenso c’è, e se non la vuoi fare nemmeno per soldi, nessuno ti vieta di alzarti e andartene. Queste storie danneggiano, uno, il nostro settore, e due, le vere vittime, lì dove veramente il consenso non c’è”. Poi, Nappi conclude “a me umanamente dispiace se la persona ha avuto un’esperienza traumatica, però secondo me il problema è altrove, cioè c’è il fatto che queste ragazze non sanno dove vanno, non sanno cosa stanno facendo, non sono consapevoli, e secondo me le produzioni dovrebbero tutelarsi da persone di questo tipo”. C’è “il videoconsenso prima e dopo, ma a quanto pare non basta, dato che ancora sentiamo queste false accuse”.

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