Sputare su facebook addosso alla vittima e poi cercare di riparare alla turpe figura fatta, ma non per il dispiacere della violenza su violenza, ma nel tentativo di pulirsi l’immagine.
Accade a Bologna, l’aguzzino social è don Lorenzo Guidotti, un prete che non si è risparmiato nel bullizzare una minorenne, che sarebbe stata stuprata da un magrebino.
Nei primi giorni di novembre la 17nne, secondo la denuncia che ha presentato, esce di casa per passare una serata nella movida bolognese dove conosce un magrebino col quale si allontana, ubriaca, che la violenta dentro ad un vagone di un treno della stazione di Bologna, risvegliandosi qualche ora dopo svestita e derubata.
“Non provo pietà per te”
Pensando di brandire la spada del soldatino crociato, che ha messo come foto profilo su facebook, don Lorenzo infierisce così: “Cioè tesoro, mi dispiace ma frequenti piazza Verdi che è diventato il buco del culo di Bologna, e a tal proposito Merola sempre sia lodato – continua il prete – Ti ubriachi da fare schifo, se hai la cultura dello sballo sono solo cazzi tuoi se poi la mattina ti risvegli chissà dove, io in 50 anni mi sono sempre risvegliato nel mio letto”.
“E dopo la cavolata di ubriacarti con chi ti allontani? Con un magrebino? Adesso capisci che oltre agli alcolici ti eri già bevuta tutta la tirata ideologia sull’accogliamoli tutti – prosegue il don – “Tesoro a questo punto svegliarti seminuda è il minimo che ti possa accadere.. Ma dovrei provare pietà? No! Chi sceglie la cultura dello sballo lasci che si divertano anche gli altri, la dobbiamo piantare. A voi giovani, ragazzi e ragazze, ma non lo vedete che vi fanno il lavaggio del cervello? Ve lo state facendo mettere in quel posto e dite loro pure grazie”.
Un prete che, dismesso l’abito talare, indossa sui social la divisa del crociato inneggiando: “Etiamsi omnes, ego non! .. Anche se tutti, io no”, stampandosi come cover “Se qualcuno pensasse di trasformare la Chiesa Cattolica in una delle tante Ong, se qualcuno pensasse di traghettare la Chiesa di Roma verso Lutero, non avrebbe capito nulla”.
La diocesi: “E’ un suo pensiero”
Un uomo che dovrebbe avere in sé la ‘conoscenza’ di Dio, che dovrebbe pascere il gregge e che invece marchia una delle sue pecorelle, spargendo il fetore della sua anima su uno status che ha suscitato una laconica dichiarazione da parte della diocesi di Bologna: “Quanto si legge sul profilo facebook del sacerdote diocesano don Lorenzo Guidotti corrisponde ad opinioni sue personali, che non riflettono in alcun modo il pensiero e la valutazione della Chiesa, che condonna ogni tipo di violenza”
Il mea culpa del prete crociato
Dopo la tiepida ramanzina, tramite epistola, dell’arcivescovo della diocesi bolognese Matteo Zuppi, il sacerdote recita, anzi digita, un ‘mea culpa’ sempre su facebook, a cui seguirà poi la visita ‘riparatrice’ in casa della 17nne, capo chino di fronte ai suoi genitori”:”Non provo pietà”? Certo che provo pietà per questa ragazza come per tutte le altre vittime di violenza a cui assistiamo ogni giorno sfogliando i giornali. Non posso che dolermi con me stesso per i termini usati nel commentare e per le affermazioni che riesco a capire possano essere intese come un atto di accusa alla vittima – continua il prete crociato – Questa ragazzina potrebbe essere una delle mie ragazze della parrocchia, non sai chi sia, pensavo al suo dramma e a quello della sua famiglia”.
Paola Viero