Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto questa mattina il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, al quale hanno partecipato il capo di gabinetto del Viminale, il Capo della Polizia-Direttore generale della Pubblica sicurezza, i comandanti generali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il Sottocapo di Stato maggiore della Difesa, il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria, i vertici degli organismi di informazione di sicurezza e il capo Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione dell’Interno.
Nel corso del Comitato è stata esaminata la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica tenuto conto anche del perdurare dell’emergenza sanitaria, delle misure adottate per contenere il contagio da Covid-19 e delle loro ricadute sul quadro economico e sociale. Come in occasione di tutte le festività più rilevanti, è stato previsto il rafforzamento della attività di prevenzione e di controllo del territorio anche con la convocazione di riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine delle necessarie pianificazioni dei servizi di vigilanza affidati alle forze di polizia, con il concorso dei militari dell’operazione “Strade sicure” e delle polizie locali.
L’attività di vigilanza, come di consueto, verrà potenziata in tutte le località in cui sono ubicati obiettivi sensibili. In vista delle Festività pasquali, l’attenzione dei dispositivi territoriali di controllo sarà rivolta, come lo scorso anno, alla verifica del rispetto delle vigenti misure di contenimento del contagio, con particolare riguardo a quelle riguardanti i divieti per gli spostamenti. Verranno intensificati i controlli nelle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, nei parchi, sui litorali, sulle arterie stradali e autostradali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti. A partire dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, nell’ambito dei servizi effettuati quotidianamente sull’osservanza delle misure adottate dal Governo per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, sono state controllate 38 milioni 894 mila 431 persone e 9 milioni 795 mila 830 esercizi commerciali (11 marzo 2020-28 marzo 2021).
Cosa è vietato
Nel week end di Pasqua tutta Italia si tingerà di rosso. Il 3, 4 e 5 aprile serrande abbassate per le attività commerciali non essenziali, mentre per bar e ristoranti sarà consentito solo l’asporto. In tali giorni, saranno permessi esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. Inoltre, negli stessi tre giorni, sarà consentito una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata della stessa regione, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. Consentiti gli spostamenti verso le seconde case fuori la propria regione, che non devono essere abitate “da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo”, si legge nelle Faq del governo.
Per quanto concerne le celebrazioni liturgiche “è possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Infatti, l’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro- si legge nelle Faq del Governo-. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la autodichiarazione prevista per lo spostamento lavorativo o di necessità. È altresì consentito partecipare alle funzioni religiose, nei limiti e nel rispetto degli specifici protocolli”.
