‘E’ assurdo che il frutto di un lavoro, dietro cui c’è uno sforzo incredibile tra Regione, Ulss4 e conferenza dei sindaci in prima linea per risolvere il problema dei parcheggi all’ospedale di Santorso venga bloccato per via di una bagarre tra il presidente della Regione Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. E intanto gli utenti continuano a pagare un euro e venti centesimi l’ora’.
Una settimana dopo la notizia sullo stop alla spinosa trattativa per la risoluzione di un problema di cui si parla e si scrive da mesi e che ha portato in piazza per manifestare in maniera eclatante migliaia di abitanti dell’Alto Vicentino, il sindaco di Schio Luigi Dalla Via ed il collega di Santorso Piero Menegozzo rompono il silenzio ed esprimono dissenso per quanto sta accadendo alla Regione, dove martedì 13 la delibera che conferiva pieni poteri all’Ulss 4 per trattare con Summano Sanità e far scendere a 20 centesimi l’ora la sosta davanti al nosocomio è stata rinviata per via di una ‘tensione’ tra il governatore e l’assessore Coletto che non sarebbero in linea sull’argomento parcheggi a Santorso. La notizia è stata riportata dal Mattino di Padova di ieri.(articolo a firma di Filippo Tosatto).
Ieri, la delibera è slittata nuovamente per un ‘approfondimento’, che riguarderebbe una presa di conoscenza delle altre situazioni nel resto degli ospedali veneti ed è a questo punto legittimo da parte dei sindaci Dalla Via e Menegozzo insorgere alla luce di una vicenda, che costringe al pagamento salato di una tariffa che di questo passo, sembra destinata a gravare ancora per molto sulle tasche del popolo dell’Alto Vicentino. E’ bene ricordare che chi si reca in ospedale lo fa per la propria salute. Spesso c’è in ballo la vita.
Giovedì, intanto, è previsto l’incontro dell’esecutivo della conferenza dei sindaci, che dopo tutti questi mesi di riunioni fiume, con estenuanti sedute su una questione delicata, anche in termini legali, non può non prendere atto della situazione attuale. E intanto, lo ribadiamo, davanti all’ospedale di Santorso si continua a pagare a caro prezzo.
Natalia Bandiera