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Mattarella agli italiani: “Troppe emergenze, ho il dovere di non sottrarmi”. Video

epa09717163 A handout photo made available by Quirinale Palace Press Office shows re-elected Italian President, Sergio Mattarella, talks on the occasion of the communication of the outcome of the vote for his election of the President of the Republic at the Quirinale Palace in Rome, Italy, 29 January 2022. Sergio Mattarella was re-elected on the eighth ballot of MPs, Senators and regional representatives after seven votes forced political parties to ask the outgoing head of state to rethink his retirement plans. Mattarella got 759 votes out of a total of 983 voters, compared to the 665 or 65.9percent he garnered in his first election in 2015. EPA/QUIRINALE PALACE PRESS OFFICE/PA HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

“Il senso di responsabilità mi impone di non sottrarmi e prevale sulle mie idee ed anche sulla vita privata”.

Queste le prime parole del presidente Sergio Mattarella a pochi minuti dalla sua rielezione.

Un brevissimo discorso denso di significato e che non elude gli interrogativi che hanno segnato queste settimane, a tratti frenando i partiti nel riproporre il suo nome. Cioè il suo reiterato “no” alla rielezione.

Parla di dovere, di emergenze in atto e della necessità di “interpretare” le esigenze dei cittadini che sono clamorosamente emerse attraverso la spinta del Parlamento che ha travolto i partiti incapaci di esprimere un nome alternativo. Forse per questo il capo dello Stato ha esordito ringraziando proprio il Parlamento e i delegati delle Regioni per la “fiducia” espressa nei suoi confronti. Ma il cuore del suo brevissimo discorso agli italiani si basa su una premessa: “I giorni difficili trascorsi per l’elezione della presidenza della Repubblica nel corso della grande emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico, su quello sociale richiamano al senso di responsabilità e al rispetto delle decisioni del Parlamento”.

Emergenze gravi e, soprattutto, ancora in atto che si associano alla necessità di non frenare la crescita del Paese mentre sono in arrivo i fondi del Pnrr. Pressioni non trascurabili che avrebbero con tutta probabilità investito anche l’esecutivo e minacciato la fine anticipata della legislatura. Ecco perchè il presidente, dopo una profonda riflessione, ha deciso di non persistere nel suo diniego. La chiamata del Parlamento si trasforma così in un dovere per un uomo delle istituzioni come Mattarella: “queste condizioni impongono di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati e naturalmente devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti, con l’impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini”.