Ore contate per l’alternanza scuola- lavoro, almeno nella modalità conosciuta e praticata da un milione e mezzo di studenti fino ad oggi. Lo si evince dalla stroncatura del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che oggi ha definito questo istituto “un modello superato” e ha annunciato cambiamenti. Introdotta nel 2015 con la legge ‘Buona Scuola’, l’alternanza non è mai stata popolare tra gli studenti e in una larga fetta del mondo politico.
E certamente lo sdegno suscitato dalla morte dello studente Lorenzo Parelli, che ha perso la vita a gennaio proprio mentre svolgeva l’apprendistato presso un’azienda metalmeccanica in provincia di Udine, ha inasprito gli animi. Gli studenti scesi in piazza venerdì scorso ne hanno chiesto a gran voce l’abolizione.
Il ministro Bianchi ha sottolinato che le esperienze lavorative degli studenti non devono essere “scollegate, ma dentro un percorso educativo”. Eppure era propria questa la linea del progetto, promosso dal MIUR, che permette agli studenti dell’ultimo triennio dei licei, istituti tecnici e professionali, di trascorrere un periodo di tempo a diretto contatto con la realtà lavorativa, grazie a un tirocinio ad hoc presso aziende o enti della Pubblica Amministrazione.
La legge si proponeva di rinnovare il sistema scolastico italiano, ispirandosi a buone prassi europee (quelle della Germania e della Francia, in particolare) per avvicinare il più possibile gli studenti al mondo del lavoro, integrando e consolidando la loro istruzione con progetti specifici e in linea con il loro piano di studi, e consentendo di comprendere meglio le proprie attitudini professionali e personali.
Le ore da trascorrere in alternanza sono 400 per gli alunni degli istituti tecnici e professionali e 200 per gli alunni dei licei. L’Alternanza è affiancata da una Carta dei diritti e dei doveri, concepita per informare al meglio gli studenti e le loro famiglie: è previsto che le ragazze e i ragazzi, impegnati in alternanza, siano accolti in ambienti di formazione adeguati e sicuri.
Studentesse e studenti hanno diritto ad esprimere alla fine del percorso una valutazione sull’efficacia e sulla coerenza del percorso di alternanza effettuato in relazione al proprio indirizzo di studio. Sono inoltre supportati da un tutor dell’azienda ospitante in rapporto al rischio delle attività svolte.
Contro gli infortuni sul lavoro e la responsabilità civile verso terzi all’Inail è stata aperta per ogni studente un’assicurazione a carico dello Stato. Gli studenti, dal canto loro, sono tenuti a frequentare almeno tre quarti delle ore stabilite; rispettare norme e regole in materia di igiene, salute e sicurezza; mantenere la riservatezza e non divulgare informazioni riservati e dati interni dell’azienda.
Fino a oggi gli Enti pubblici e privati, organizzazioni e singoli professionisti desiderosi di far parte del progetto Alternanza scuola lavoro possono proporsi iscrivendosi al Registro appositamente istituito. Il servizio è totalmente gratuito e dà la possibilità, a chiunque ne fosse interessato, di proporre attività di Alternanza all’interno della propria realtà aziendale.