Quello ufficiale si aprirà forse già prima della metà di marzo, ma online. il Conclave per l’elezione del successore di Benedetto XVI, ha già preso il via. In pochi minuti a entrare nella Sistina virtuale, non in processione ma con un click, sono stati 210 “amici” di tutte le età (non cardinali, ndr). L’idea è di Sandro Pozza, docente thienese con tanta voglia di…un papa scelto dal popolo. E cosa fa un ragazzo di provincia per scoprire le preferenze sul rappresentante di Dio in terra? Unisce la tecnologia alle speranze del popolo che, almeno su quel “trono divino” vuole persona con purezza d’intenti e obiettivi sinceri.
Sandro Pozza, il confronto, lo scambio di idee, le proposte, le ha convogliate su facebook. E’ li’, nel social network più diffuso al mondo, che si è aperto il “conclave 2013”. Risultato? Ce lo racconta lo stesso Sandro Pozza, che ha raccolto le opinioni di Vito, Maddalena e tanti altri.
“Se dipendesse dal comignolo di Internet la fumata sarebbe ancora nera perché – dato aggiornato al 20 febbraio – non è ancora stato raggiunto il quorum dei 2/3 dei votanti anche se il 39,6 % vede in testa il filippino Tagle, personalità emergente della Chiesa orientale, creato cardinale a 55 anni nell’ultimo concistoro di novembre: ipotesi suggestiva perché in qualche modo starebbe all’Oriente e alla Cina come Wojtyla all’Est Europa.
E gli italiani? Il biblista Ravasi è in seconda posizione, subito dopo Tagle anche se con un netto distacco, con il 18,7 %. Maddalena dice: “Scola a Milano sta facendo molto bene, quindi lo lascerei qui. Ratzinger ha lasciato un segno indelebile con i suoi discorsi di delicata tenerezza sentimentale e preziosa precisione. Proprio per questo vedrei bene come successore Tagle. Vorrei che fossero garantite la dolcezza nello sguardo sui più fragili, la protezione dei più deboli, ma anche chiarezza e precisione teologica e scritturale. Solo in questo modo è possibile guardare al futuro, senza lasciare i più indifesi in balia di lupi voraci (spesso travestiti da agnelli) “.
“Nei panni dei Cardinali – sostiene Vito – penso non mi basterebbe un mese di preghiere per sentirmi tranquillo di avere una buona idea di chi debba essere il successore di Pietro. Non mi metto in competizione con lo Spirito Santo per suggerirgli un nome. Mi fido totalmente di Lui”.
‘Da lunedì scorso, quando papa Benedetto XVI ha dato le dimissioni, a scuola – confessa Pozza, 29enne insegnante di Religione all’ITIS “Chilesotti” di Thiene e di Lettere alle scuole medie di Paderno del Grappa, nel trevigiano – sono bombardato di domande sul Papa, sul Conclave e sul futuro della Chiesa. Davvero straordinaria la curiosità che ha destato il gesto di Benedetto XVI. E’ bello sentire anche da ragazzi non cristiani come il gesto di papa Benedetto sia letto come umile, inatteso e storico. E’ come un seme che marcisce per dar frutto. Il frutto di una guida vigorosa della barca di Pietro che sappia tirarla fuori dalla tempesta in uno dei momenti forse più tormentati della sua storia recente’.
Che cosa apprezzano di più i ragazzi? ‘Innanzitutto il coraggio – continua Pozza – di rompere con gli schemi, la libertà di una scelta giusta, e proprio all’interno di un’istituzione, come lo è la Chiesa, fondata sulla Tradizione. Questo suo coraggio altro non è che il consolidarsi di una forza interiore, maturata nella fede e nella cristallina intelligenza di teologo, ma in una dimensione tutta umana’.
Un pronostico? ‘Preferisco non fare pronostici. Sarà quello che Dio vorrà, sarà quello che lo Spirito Santo suggerirà. Se devo fare un nome, penso a un papa straniero – sostiene Pozza-; potrebbe essere il canadese Marc Ouellet. Classe 1944 (e dunque un’età adeguata per l’elezione), sacerdote dal 1968, vescovo dal 2001 e cardinale dal 2003 per volontà di Giovanni Paolo II e Prefetto della Congregazione dei Vescovi dal 2010 dove ha sostituito il bresciano Giovanni Battista Re, si è fatto fama di personaggio puntuale ed efficiente. Appena preso il timone della Congregazione che si occupa di selezionare i potenziali successori degli apostoli (perché tali sono), ha preso nota del lavoro arretrato e si è portato in pari snellendo i tempi d’attesa e rendendo la Congregazione più veloce. Parliamoci chiaro: Ouellet è una delle poche persone che vede privatamente e a tu per tu Benedetto XVI. Negli ultimi tre anni l’ha fatto ogni sabato, chiudendosi nello studio papale con il Pontefice e discutendo i dossier dei vari candidati all’episcopato. Peraltro tra i due c’è un’amicizia che dura da anni, particolare da non sottovalutare’.
di Redazione Thiene on line