Nessuno sconto agli adulteri da parte della Cassazione. Una recente sentenza della Suprema Corte stabilisce che far credere al proprio amante, o ad un partner occasionale, di non essere sposati o di avere divorziato o annullato il matrimonio, è un reato perseguibile penalmente.
I giudici si sono trovati a confrontarsi con una situazione paradossale: un uomo, pur di non perdere la propria amante, aveva stilato al computer un falso certificato per dimostrarle di aver ottenuto l’annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota. Il traditore avrebbe perfino iniziato a frequentare insieme alla nuova partner un corso prematrimoniale per sincerarla delle proprie “intenzioni serie”. La ragazza, tuttavia, al rifiuto di lui di incontrare i suoi genitori, ha iniziato a pedinare l’uomo che ha scoperto non solo di essere ancora sposato, ma di convivere ancora felicemente con la moglie nella casa coniugale.
Una condotta deplorevole che la Corte ha ritenuto integrante gli estremi del reato di sostituzione di persona, che ai sensi dell’art 494 del codice penale è punibile con la reclusione fino ad un anno.
Insomma, le bugie hanno le gambe corte, quanto basta per arrivare alle porte del carcere.
P.V.