In un periodo in cui si rincorrono da nord a sud le notizie di inchieste per corruzione che coinvolgono politici, arriva dal Senato l’idea di ‘premiare’ quei sindaci che riescono a concludere il loro mandato in fascia tricolore senza guai con la giustizia. Si chiama “albo dei sindaci emeriti” l’idea proposta dal senatore Pietro Patton (Svp-Patt) con un disegno di legge depositato a Palazzo Madama da pochi giorni.
Propone appunto, di “istituire con legge nazionale un Albo dedicato ai sindaci che abbiano concluso il loro mandato, senza aver riportato condanne per reati contro la pubblica amministrazione, come riconoscimento per l’attività svolta con onore negli anni in cui hanno ricoperto l’incarico di primo cittadino”. L’Albo sarebbe istituito in ogni regione per elencare i nomi dei primi cittadini che “hanno svolto la propria attività istituzionale nel territorio di riferimento”. Le modalità di tenuta e gestione dell’Albo andranno definite con regolamento adottato dalla giunta regionale. Nella relazione che accompagna la proposta, Patton evidenzia che già Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige-Südtirol hanno istituito un Albo così. E nella provincia autonoma di Trento, nel dicembre 2007, è stata istituita, secondo esempio in Italia, l’associazione degli ex sindaci del Trentino, che dal 2019 è “Associazione Sindaci emeriti del Trentino”. Ma una associazione di ex sindaci c’è anche in Abruzzo. “Per venire incontro a questa tendenza, diffusa in varie regioni e con modalità differenti, volta a individuare una modalità di raccolta delle esperienze vissute negli enti locali, si auspica una rapida approvazione del presente disegno di legge”, dice Patton.
Il disegno di legge, visionato dalla ‘Dire’, è di quattro articoli. Il primo dice che “i sindaci dei Comuni della regione che cessano dalla funzione dopo aver svolto con onore almeno un mandato assumono il titolo onorifico di sindaco emerito”. Il secondo che “hanno titolo per l’iscrizione all’Albo i sindaci cessati dalle funzioni che non abbiano riportato condanne definitive per i delitti, consumati o tentati”. L’Albo indicherà, degli ‘ammessi’ la durata del mandato e i dati dell’ente dove è stato svollto il mandato. “Le regioni, per il tramite della struttura regionale competente, propongono ai sindaci cessati in possesso dei requisiti, quale riconoscimento per l’attività svolta, l’iscrizione all’Albo”. che sarà pubblicato nel sito internet istituzionale della regione.