Test rapidi non in regola, venduti in bar, erboristerie e profumerie, per un giro d’affari che, al momento, ammonta a mila euro.
Protagonista della distribuzione un grossista cinese residente nell’Alto Vicentino ed individuato dai Nas di Padova, che con accertamenti, messi a segno anche via social e online, sono arrivati ad identificare l’uomo.
Il mercato illegale è stato scoperto nell’ambito dell’operazione ‘Test covid sicuri’ e i Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione e Sanità hanno sequestrato 350 confezioni di tamponi, per un valore commerciale di 10mila euro. Ma i numeri potrebbero salire, visto che sono ancora in corso gli accertamenti per definire possibili ulteriori canali di commercializzazione dei test.
Gli interventi dei militari hanno anche permesso di accertare l’introduzione in Italia di dispositivi medici prodotti in Cina. Test sierologici, destinati a vendita privata e a rivenditori non autorizzati in campo medico.
Dall’analisi dei documenti relativi all’importazione dei dispositivi è emersa la mancanza di corrispondenza tra i requisiti tecnici comunicati dal fabbricante cinese dei test ed i parametri inclusi nella banca dati del Ministero della Salute italiano. Assente anche il foglietto con le istruzioni del test in italiano.
di Redazione Altovicentinonline