“In data 22 febbraio 2025 si è costituito il Comitato Promotore del Referendum Abrogativo della Polizia Locale. Il Comitato, costituito da operatori appartenenti a differenti Corpi e Servizi di Polizia Locale d’Italia, ha l’obiettivo di abolire l’attuale forma della Polizia Locale mediante la proposizione di 5 referendum abrogativi delle disposizioni di legge sulle attuali funzioni, qualifiche ed organizzazione di tale istituto di polizia. L’8 aprile 2025 i quesiti referendari sono stati presentatio dai promotori alla Cancelleria della Corte di Cassazione; ed è stato avviato l’iter formale. L’11 aprile 2025 inizierà la raccolta delle firme a sostegno”. Così in una lettera alle Istituzioni e alla stampa il Comitato, con Presidente Alessandro Albanese e Vice Claudio Lamari, presenta la propria iniziativa. Qualcosa di più di una provocazione mediatica, ma un modo per accendere la luce sull’ibrido in cui si trovano i vigili d’Italia: poliziotti per alcune funzioni senza le tutele delle altre Forze dell’Ordine.
“L’attuale Polizia Locale è ormai anacronistica ed inadeguata alle esigenze della società contemporanea. È legalmente priva di strumenti di lavoro e di tutela necessari al corretto adempimento della funzione di protezione del cittadino; è posta in secondo piano rispetto alle altre Forze di Polizia statali- scrive il Presidente- nonostante sempre più le sia richiesto di svolgere attività equiparabili a quelle compiute dagli omologhi Corpi dello Stato ed è spesso condizionata dalla politica locale ed usata come strumento di essa. Vive, in altre parole, una situazione non più sostenibile che si ripercuote negativamente sulle esigenze della cittadinanza. E tutto ciò non a causa di un basso livello professionale degli Operatori di Polizia Locale, i quali anzi devono spesso ingegnarsi e porre in campo risorse proprie per risolvere situazioni complesse in cui si imbattono e che sono rese ancora più complesse proprio dall’assenza di mezzi adeguati, ma a causa dell’immobilismo politico. A nulla sono infatti valsi, fino ad oggi, i tentativi di portare la politica a risolvere la questione in modo pieno e soddisfacente: nonostante manifestazioni, proteste, interlocuzioni istituzionali e scioperi messi in campo dalla categoria”.
“L’attuale Polizia Locale continua ad essere un ibrido tra un organo di polizia ed un organo amministrativo, a cui sono imposti i doveri del primo e gli strumenti del secondo. Il d.d.l. n. A.C. 1716- ricorda il presidente del Comitato- proposto in febbraio 2024 alla Camera dei deputati dal Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha manifestato ulteriormente la volontà istituzionale di lasciare sostanzialmente tutto com’è, paventando una riorganizzazione della Polizia Locale, ma di fatto ratificando l’odierno stato di cose. I membri del Comitato hanno pertanto deciso di unirsi nell’estrema azione abolitrice della Polizia Locale oggi esistente, proponendo invece soluzioni più moderne, razionali ed efficaci quali l’accorpamento degli appartenenti alla Polizia Locale alle Forze di Polizia statali, ovvero la sostituzione della Polizia Locale con nuovi Corpi di Polizia Regionali, in tutto equiparati alle Forze dello Stato e meglio organizzati”. Il Comitato alla fine della missiva riporta i seguenti contatti per avere informazioni e aderire: referendumpolizialocale@gmail.com; ref.pl@postecertifica.it e sito web referendumabrogativopolizialocale.eu.
