La rivelazione è opera dell’architetto torinese, nonché storico delle arti applicate, Davide Alaimo il quale, ospite di alcuni amici thienesi, ha riconosciuto nella fontana di piazza Scalcerle quella progettata da Buzzi ed esposta alla Triennale di Monza del 1930: si tratta di una grande vasca realizzata dalla “Società anonima marmisti” di Vicenza, circondata da una balaustra ornata da panoplie e trofei marini, vasi e pesci stilizzati secondo un elegante stile neoclassico rivisitato in chiave decò.
La scoperta ha poi innescato una serie di studi e approfondimenti che hanno portato l’architetto Alaimo a visitare la Scarzuola, la città ideale di Buzzi, dove sotto la cura di Marco Solari sono conservati i documenti riguardanti l’attività professionale dell’architetto.
I risultati di queste ricerche sono lo spunto per approfondimenti, oltre che su un pezzetto particolarmente significativo di storia vicentina e thienese (come nasce l’idea di una fontana in pietra di Vicenza per la Triennale? Come è arrivata a Thiene? Chi ne è stato il promotore?) anche sul tema delle arti applicate e sull’artigianato artistico veneto, dell’epoca e contemporaneo. La fontana di Thiene, dopo oltre ottant’anni di silenzio ha molto da raccontare.
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