Lugo. La Chiesetta di San Pietro e la leggenda del vitello d’oro
Giornalisti Altovicentinonline
La Chiesetta di San Pietro con la neve mozza il fiato a prima vista. “Va vista in tutte le stagioni – racconta Nazzareno Leonardi, presidente della Pedemontana, che l’ha visitata pochi giorni fa e l’ha fotografata – . Ci sono stato moltissime volte. Sorge su un colle di origine vulcanica e si può ammirare un panorama bellissimo, che affaccia a sud sul torrente Astico appena uscito dalla sua vallata, a est, a nord e ad ovest ti trovi le montagne della fascia Pedemontana i vari monti della regione pedemontana.
La storia
Le prime notizie sulla chiesa, ripetutamente modificata nei secoli, risalgono all’anno 1424. Poiché la tradizione popolare, oltre che alla chiesa, ha sempre fatto riferimento anche a un castello, si può supporre che la chiesa, in epoca medioevale, fosse stata recintata con mura “incastellata” a difesa della popolazione durante le frequenti scorrerie di popolazioni barbariche (Ungari).
La leggenda del vitello d’oro di Monte San Pietro
C’è un vitello d’oro sepolto sotto il Monte di San Pietro: questo è ciò che si racconta alla Contrada Mare di Lugo di Vicenza e non solo. Un’immaginaria vicenda, tramandata con la lingua originale del tempo, accaduta a Lugo di Vicenza nel 1250, quando Ezzelino prende possesso di queste terre, sostituendosi alla famiglia dei Da Breganze.
Tra i personaggi, oltre ad Ezzelino, chiamato dal popolo “Re Zalin”, c’è la Badessa delle Benedettine, installate da tempo a Lugo per volere della diocesi di Padova (fatto comprovato). C’è anche il cimbro Vincenzo, uomo di fatica del manso di San Pietro, appartenente alle monache.
Il Vitello d’Oro, che muove le fila delle azioni umane, con la forza che gli deriva dal fatto di essere e restare, appunto, una leggenda.