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L’Ortogonale 1 e la sua storia

a cura di Pedemontana

L’Ortogonale 1 è la linea difensiva che parte dall’Alpe di Campogrosso, a Recoaro, e si sviluppa lungo la vecchia linea difensiva tra le valli dell’Agno e del Leogra, fino a raggiungere Monteviale con la sua famosa Villa Zileri.

Il territorio delle Pedemontana Veneta è ancor oggi fortemente caratterizzato dalle testimonianze del patrimonio storico di uno degli episodi più importanti dell’intera storia dell’umanità: la Grande Guerra.

Si può ripercorrere a piedi attraverso strade, mulattiere e sentieri militari. Oppure in bici con una pedalata nella storia lungo prati, edifici rurali e radure panoramiche, per un totale di 55 chilometri.

Nei primi due anni di guerra la pianura della Pedemontana Veneta non era stata interessata da particolari opere di difesa o di viabilità militare.

La situazione cambiò radicalmente dopo l’offensiva sferrata dagli Austriaci il 15 maggio 1916 , la Strafexpedition sul fronte degli Altipiani Vicentini. Dopo sanguinosi combattimenti, la manovra austriaca fu bloccata con gravi perdite in Vallarsa, a pochi chilometri dal passo di Campogrosso.

Era dunque evidente l’importanza strategica del Passo di Campogrosso. Così come la necessità di una linea di difesa nord-sud che potesse contenere, in caso di crollo del Pasubio, l’avanzata austriaca nelle valli dell’Agno e del Leogra.

Nel 1917 il Comando della 1° Armata predispose un progetto di una linea difensiva di cresta, detta Ortogonale 1. Partendo da Campogrosso interessava i passi dello Xon, dello Zovo di Novale e di Priabona e proseguiva per Torreselle fino a Monteviale dove si innestava nel Campo Trincerato di Vicenza.

A fine inverno del 1917 la prima linea strategica, denominata inizialmente Destra Leogra, risultava ben delineata sulla destra orografica del torrente Leogra.
La seconda linea strategica trasversale alla Destra Leogra, che prese poi il nome di Ortogonale 2, tagliava le valli dell’Agno e del Leogra ed incrociava la Destra Leogra al Ponte delle Capre per risalire il versante opposto verso il Novegno.

All’inizio di aprile del 1917 il generale Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ordinò il completamento della Destra Leogra fino al Campo trincerato di Vicenza e la costruzione di una nuova linea difensiva, l’ Ortogonale 1.

Le due grandi linee Ortogonali si intersecavano sul Monte Civillina e costituivano più compartimenti difensivi integrati con altre linee avanzate nella pianura vicentina (“Linea del Piano”) fino a collegarsi al campo trincerato di Vicenza.

Campi d’Aviazione

Dopo i bombardamenti aerei austriaci del 1916 si diffuse l’impiego delle batterie contraeree a difesa delle trincee e dei centri abitati. A ridosso dell’Ortogonale 1 furono attivati ben tre campi d’aviazione militari a Castelgomberto, a Sovizzo e a Trissino.
L’Ortogonale 1 realizzata sul contrafforte montano Agno-Leogra era diventata così una fondamentale linea di arresto in previsione di un eventuale arretramento del fronte sulla linea Mincio-Po.

Campo d’aviazione Castelgomberto

La Prima Guerra Mondiale vide un enorme sviluppo dell’aviazione per scopi militari. I velivoli dei due eserciti contrapposti erano impiegati per la ricognizione del territorio nemico, ma anche per il combattimento in volo e il bombardamento delle truppe e degli abitati.

Dopo i bombardamenti aerei del 1916 su Recoaro, Valdagno, Schio e Vicenza, gli Alti Comandi compresero la necessità di difendere le linee e la popolazione da questa nuova e temibile arma.

A partire dalla fine del 1916 anche a ridosso dell’Ortogonale 1 venne allestito un campo d’aviazione a Trissino. Nel 1917 altri due a Castelgomberto e Sovizzo. I primi due rimasero attivi fino alla fine della guerra con la presenza anche di velivoli francesi e inglesi.

Villa Piovene da Porto divenne sede del Comando del XVI Gruppo Aeroplani ed alloggio dei piloti del grande campo d’aviazione con 16 hangar per il ricovero dei velivoli ricavato nella Praderia.

Il 27 novembre 1918 il Re d’Italia Vittorio Emanuele III passò in rassegna e consegnò le medaglie al Valore ai soldati dei contingenti alleati Francese e Inglese schierati nella pista d’atterraggio della Praderia.

L’Ortogonale 1 nella Pedemontana Veneta

Passo Xon

Durante tutta la guerra la strada del passo Xon era percorsa dalle compagnie di fanti e di alpini che dopo brevi periodi di riposo nella valle dell’Agno salivano verso i campi di battaglia del Pasubio e della Vallarsa percorrendo le nuove strade e mulattiere costruite dopo la Strafexpedition.

Priabona

Tra la primavera del 1917 e l’autunno del 1918 il passo di Priabona e le colline adiacenti furono oggetto di importanti opere di fortificazione e di viabilità. Il passo di Priabona, come i passi del Mucchione e di Torreselle, era infatti sulle direttrici di attacco da est in caso di crollo del fronte del Pasubio o più tardi della linea del Piave.

Il sistema difensivo si basava su tre linee. La Linea del Piano ai piedi delle colline. La Linea Intermedia a mezza costa comprendente il Monte Piano. E la linea strategica Ortogonale 1 in cresta dal Monte Grande al Monte Pulgo.

In questo tratto della linea sono notevoli le postazioni per mitragliatrici e per 4 cannoni in caverna, occupate nel 1918 dall’artiglieria inglese.

Le opere militari furono costruite dai soldati delle Centurie Lavoratori e da moltissimi operai civili che permisero il rapido completamento dei progetti.

Montecio di Malo

Il territorio di Malo, non lontano dal confine con l’Austria-Ungheria, divenne fin dall’inizio della Prima Guerra Mondiale un importante centro logistico. Grazie alle comode strade che lo collegavano con Vicenza e Schio e con la valle dell’Agno e la pianura di Thiene, era il luogo ideale per ospitare truppe, magazzini e depositi di munizioni.

Nel 1916 il territorio di Malo fu interessato da un complesso programma di fortificazione, costituito da più linee strategiche collegate da una fitta rete stradale. Il Comando della 1a Armata predispose una linea difensiva che, staccandosi dalla linea trasversale Monte Civillina – Monte Enna seguiva la destra orografica del torrente Leogra fino a Magrè per poi mantenersi alla base delle colline da San Vito di Leguzzano a Costabissara.

Questa linea poi definita Linea del Piano o degli Abitati comprendeva le difese del Montecio, di Santa Libera e i rifugi in caverna ai piedi delle colline verso San Tomio. Faceva parte di questa linea anche la trincea coperta in cemento armato in località Calcara.