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Fuori pista a passo di ciaspole sulla neve, la montagna è slow

(Ansa) Fuori pista, immersi nella natura, sentire il proprio respiro, affondare il piede nella neve e risalire su non senza fatica e intanto muovere le braccia per darsi slancio, cercare di compensare i pesi e avere un passo armonico.

La montagna a passo di ciaspole è slow, lenta, autentica e nonostante abbia una storia che risale addirittura alla preistoria – ci sono illustrazioni rupestri con persone che si muovono con racchette legate alle calzature – è da qualche anno sempre più di tendenza.

Con il trekking invernale, che può essere di quota o anche tra boschi, radure e lungo fiumi, e lo sci alpino ossia di fondo, la ciaspolata è un modo per vivere la montagna in un modo più autentico, sostenibile (sia per i costi di attrezzatura e sia per impatto ambientale pari a zero) anche primordiale. Chi va per ciaspole in genere non ama lo sci da discesa ma nulla impedisce di fare entrambi. Amata da persone di varie età, specie dai 50 in su, la ciaspolata sta conquistando sempre più i target giovani oltre che personaggi noti dei social media. E’ adatta anche ai principianti perchè sostanzialmente è  una camminata  con racchette da neve su terreni con dislivelli, ma certo bisogna essere in buona salute.
“L’attività di ciaspolata è molto completa per il corpo, dalle caviglie alle gambe, alle braccia e alla schiena. Può essere praticato dai 4 agli 85 anni con un minimo di forma fisica. Porta a meno lesioni rispetto allo sci a causa della minore velocità e del minor rischio di collisione con altre persone”, racconta  Alexandre Thomas, brevetto di alpinismo, guidando alcuni principianti sul Massif in Alta Savoia, tra le molte possibilità di attività sportiva che propone il Club Med, tra i più grandi d’Europa.
Le ciaspole o racchette sono agganciate a comuni scarponcini da montagna, fanno grip sul terreno innevato o ghiacciato, facilitano arrampicata e discesa che con l’aiuto dei bastoncini permette di inerpicarsi tra le montagne in quota e godere panorami stupendi, magari incrociare qualche animale, fermarsi a fare birdwatching o scattare fotografie. Sei tu, meglio se non da solo ma in piccoli gruppi per ragioni ovvie di sicurezza, e la montagna. Bisogna stare attenti ovviamente ma il divertimento e il respiro pulito sono assicurati.
La ciaspolata, un modo tutto italiano e ormai corrente per indicare questa attività che poi è una modalità di mobilità quotidiana per gli abitanti come lo è  stata per i soldati delle varie guerre, è un termine che deriva dalla celebre gara sportiva Ciaspolada, quint’essenza della Val di Non in inverno e che il 6 gennaio 2024 ha festeggiato i suoi primi 50 anni attirando molti visitatori.  Inventata in questa valle del Trentino nel 1973 da allora è diventata un modello da imitare e ora in tutto il mondo si fanno gare di corsa sulla neve con le racchette. Ma quella più grande, riconosciuta come campionato mondiale, è La Ciaspolada, cui partecipano atleti, famiglie, semplici amanti della montagna, turisti che vogliono assistere a un evento e a una festa famosi; oltre alla gara vera e propria, c’è anche la corsa non competitiva aperta a tutti diventata un evento turistico di fama.
Una delle esperienze che permette la montagna a passo di ciaspola è, ci racconta ancora Alexandre Thomas che ha nell’insegnamento del rispetto per la montagna quasi una missione, la possibilità di capire la neve, la sua composizione complessa  e diversa secondo la temperatura e il meteo, e anche i segnali per l’arrivo delle valanghe. “Quando cade, la neve è solo ghiaccio e aria: è molto leggera e asciutta. Poi, con l’influenza del sole e del vento, inizia la sua trasformazione. Guadagna durezza e densità, anche in funzione dell’intensità del gelo durante la notte e della copertura nuvolosa. Praticando lo sci fuori pista o le ciaspolate – spiega – troviamo varie qualità e tessiture di neve. È uno dei principali piaceri di queste attività : camminare in tutti i tipi di neve”.
Rinvenuta sul ghiacciaio Gurgler Eisjoch nelle Alpi Venoste, poco lontano dal luogo di ritrovamento di Ötzi, la ciaspola più antica del mondo risalente al tardo Neolitico è dal 2023 conservata al Museo Archeologico dell’Alto Adige. La più antica racchetta da neve finora conosciuta, realizzata interamente in legno di betulla, è stata costruita piegando un ramo lungo circa 1,5 m in una sezione ovale di diametro di 32 cm, al cui interno sono stati tesi dei tiranti.
Un ritorno al passato? Certamente un recupero ma anche un’attività a pieno titolo nella tendenza contemporanea della montagna slow.

Le escursioni con le ciaspole sono una delle possibilità nel menu del Club Med Grand Massif Samoëns Morillon situato in un comprensorio sciistico in Francia con 265 km di piste per tutti i livelli. Si trova nell’Alta Savoia e affaccia direttamente sulle piste con una vista a 360 gradi sulle montagne e un design contemporaneo (è stato aperto nel 2016) che cerca un equilibrio tra la tradizione degli chalet e la modernità. Frequentato da una clientela internazionale, tra gennaio e febbraio oltre il 50% sono brasiliani ad esempio, anche per i collegamenti –  un’ora e 10 minuti dall’aeroporto di Ginevra con desk dedicati al servizio e a trenta minuti dalla stazione ferroviaria di Cluses. L’idea di questo brand (simbolo di libertà, relax e lusso dal 1950, quiet luxury si direbbe oggi, pionieri dell’all inclusive oltre che inventori del ‘mini club’ per i bambini), nello specifico del Grand Massif è di facilitare in ogni modo il soggiorno, viaggiando leggeri (si noleggiano attrezzature Rossignol e La Croix), dedicando i locker room della ski room sin dall’arrivo, skipass inclusi al check in , un primato nel settore del Premium All Inclusive, particolarmente dedicato nell’esperienza culinaria al cibo locale (per l’80%) e alla famiglia con un assistenza da asilo nido a partire dai neonati di 4 mesi fino ai  17 anni.