Il Sole 24 Ore ha dedicato all’argomento un ampio articolo. Il sostantivo femminile «capa», pur circolando ampiamente nella comunicazione informale sia parlata che scritta, «non ha ancora perso, per la maggior parte dei parlanti, la connotazione scherzosa e colloquiale. Proprio per questa ragione è ancora opportuno distinguere i contesti ed evitare la forma femminile di «capo» in testi formali, istituzionali o ufficiali».
Come riporta l’Adnkronos, sul sito internet dell’Accademia della Crusca, Raffaella Setti, storica della lingua italiana e ricercatrice di Linguistica italiana presso l’università di Firenze, offre una lunga riflessione storico-etimologica sul tema e sull’uso colloquiale del termine negli anni più recenti.
La studiosa arriva alla conclusione che «capa» continua ad avere un carattere «prevalentemente confidenziale e scherzoso, non senza purtroppo qualche fastidiosa punta di ironia (talvolta fino allo scherno) quando ci si riferisca a figure femminili di grande rilievo e prestigio internazionale».