Abbondante, dalla forme piene e proporzionate è la donna opulenta. Schiava del benessere e consumistica è la società opulenta  dove il capitalismo addenta. Opulento gira in punta di lingua, giocando tra lode e onta.

Opulento è un aggettivo, dal latino opulentus, der. di ‘ops opis’ ‘mezzi, potenza, ricchezza’,col suffisso -ulentus, che indica abbondanza.
Significato: abbondanza, molto ricco.

Un modo per descrivere la forza ed il potere, ma in larga misura, sforando spesso nell’eccesso.  Usare opulento, arricchendo il proprio lessico o uno scritto,  dimostrando quel tocco di ricercatezza in più, anziché usare i sinonimi ‘sontuoso, ricco, abbondante’.

Sarà capitato qualche volta di trovarsi di fronte ad un banchetto colmo di ogni ben di Dio, dove l’opulenza era l’ingrediente principale. O sedersi in un teatro ed ascoltare un narratore opulente, che sviscera con fin troppa opulenza l’argomento.

Bella ma fragile, troviamo la donna opulenta nella poesia ‘A tutte le donne’ di Alda Merini

A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.

P.V.

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