Affonda le sue origini nelle terre veneziane ed ha fatto il giro del mondo. “Ciao” è il saluto tutto veneto diventato internazionale, con cui si accolgono gli amici o le persone con cui si ha una certa confidenza.
Deriva da un’antica forma di saluto veneziana, “s’ciao suo” (schiavo suo), che il servo proferiva nei confronti del proprio padrone, in maniera reverenziale.
Nel corso dei secoli il tono ossequioso ha lasciato campo a quello amichevole, l’esse veneta è andata perduta e ciao si è confermato come il saluto universale.
Ciao fa capolino nel dizionario italiano ai primi del novecento. Ma prima ancora compare nella sua originale forma ne ‘La locandiera’, una commedia scritta da Carlo Goldoni nel 1753, dove il Cavaliere di Ripafratta saluta gli ‘amici, vi sono schiavo’.
E’ diventata la parola italiana più famosa nel mondo dopo pizza. Ciao ha ispirato cantautori e scrittori, portando al successo non poche canzoni, oltre a diventare il nome del motorino su cui hanno scorrazzato generazioni di giovani, tra gli anni ’70 e ’80.
P.V.