Andiamo con ordine e conosciamo meglio la storia del professor Giovanni Borromeo, che il 16 ottobre del 1943, assieme al collega, Vittorio Sacerdoti, e all’allievo, Adriano Ossicini, ha un’idea geniale per ingannare le SS e salvare almeno 45 “pazienti”.
Quando emerge il morbo di K?
Nel frattempo all’Ospedale Fatebenefratelli, situato sull’Isola Tiburtina, lavora un medico ebreo sotto copertura, Vittorio Sacerdoti. In tanti, chiedono aiuto a lui per sottrarsi alle SS. Intervengono anche il primario, il professor Giovanni Borromeo, e l’allievo, il dottor Adriano Ossicini che ha poi raccontato in un’intervista a La Stampa: «Indossammo i camici, uscimmo e li facemmo entrare, ammettendoli come pazienti».
Ma se sono pazienti, devono avere anche una malattia da indicare sulla cartella clinica. Ed ecco che venne l’idea: il morbo di K, dove la K stava per Kesselring o Kappler, due ufficiali nazisti.
Il contesto storico: l’occupazione nazista
Nella Capitale, infatti, entrano già il 10 settembre 1943. Il Conte Calvi di Bergolo tratta con i tedeschi e Roma viene dichiarata “città aperta”, cioè “libera” da formazioni armate e tenuta fuori da ogni azione di guerra. Ma verrà comunque imposta la rigida legge marziale e inasprite le leggi razziali.
Le SS vogliono controllare i pazienti con il morbo di K
Una mattina, verso la fine di ottobre, un ragazzino avverte l’Ospedale che stavano arrivando due camion tedeschi per un’ispezione dei pazienti. Fortunatamente, la tanto decantata efficienza tedesca si inceppa e i camion fanno ritardo. I medici hanno così il tempo di organizzare la messinscena.
«Il giorno in cui i nazisti arrivarono in ospedale», ha raccontato Sacerdoti alla BBC, «qualcuno venne nel nostro studio e disse: “Dovete tossire, tossire continuamente perché questo li spaventa, non vogliono contrarre una pericolosa malattia e non entreranno».
Le SS arrivano e circondano l’Ospedale: nessuno può scappare. Insieme a loro, c’è anche un medico che potrebbe scoprire l’inganno. Il professor Borromeo li accoglie con molte cerimonie e inizia a descrivergli minuziosamente i terribili sintomi del morbo di K e quanto fosse contagioso. Al punto che un intero reparto, il reparto K, era stato dedicato a quella malattia. Così, quando chiede al medico tedesco di visitare i pazienti, lui si rifiuta e assieme agli altri membri delle SS se ne andrà in fretta e furia dall’ospedale.
Quanti ebrei furono salvati grazie al morbo di K?
Non sappiamo con certezza quanti ebrei furono salvati grazie al morbo di K. Sacerdoti ha parlato di 45, mentre Ossicini di una ventina. Ma tra i finti ricoverati non vi erano solo persone di religione ebraica. Le testimonianze parlano anche di polacchi, partigiani e altri oppositori politici e persino un prete.
I pazienti rimanevano in ospedale qualche giorno fino a quando non ricevevano dei documenti falsi. A quel punto, venivano dichiarati morti ed erano liberi di scappare. Nel 2005, lo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah, riconobbe Giovanni Borromeo come “Giusto tra le nazioni”, il riconoscimento che viene concesso a tutte quelle persone che contribuirono a salvare degli ebrei durante il periodo nazifascista.
Il vero morbo di K
C’era una ragione per cui i tedeschi erano così spaventati dal morbo di K. La K a loro ricordava il bacillo di Koch, il batterio che provoca la tubercolosi (si chiama così dal nome del medico che lo ha scoperto). È una malattia che circola ancora oggi e provoca febbre e tosse, a volte con perdita di sangue.
Oggi esistono dei farmaci che permettono di evitare che la malattia degeneri e diventi fatale, ma nel 1943, seppur fossero già stati formulati i primi vaccini, si rischiava ancora di morire per la tubercolosi.
Le altre malattie K
Altre malattie K realmente esistenti sono:
Il morbo di Kuna
Il morbo di Kuna è, in realtà, la sindrome Mounier-Kühn, una patologia rara che porta a tosse cronica, difficoltà respiratorie e può causare altre patologie del polmone.
La malattia di Crohn
La malattia di Crohn (a volte chiamata morbo in modo poco preciso) è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino simile alla rettocolite ulcerosa.
Il morbo di Köhler
Il morbo di Köhler è una malattia ossea che si verifica quando un bambino cresce troppo rapidamente. Di solito colpisce un piede che diventa gonfio e fa male, perché ha ricevuto un carico eccessivo nell’arco di poco tempo.
Il morbo di Kuru
Il morbo di Kuru è una malattia rarissima, che colpiva il cervello e causava una rapida perdita della coordinazione di braccia e gambe e delle funzioni mentali.