È legale scattare foto in luoghi pubblici o aperti al pubblico senza il consenso delle persone immortalate?

Un lettore pone il seguente quesito: «Se pubblico una foto in un luogo pubblico in cui sono il protagonista ma dietro di me si vede il volto di un’altra persona, commetto un illecito?». La domanda può così essere sintetizzata: posso condividere foto con persone estranee sullo sfondo? Trattasi di una situazione piuttosto comune, soprattutto oggi che è possibile scattare una fotografia e pubblicarla sui social network in pochi secondi. Approfondiamo questo argomento.

Chi si trova in un luogo pubblico o aperto al pubblico (bar, pub, ristoranti, ecc.) accetta il “rischio” di essere immortalato da fotocamere e videocamere.

In queste circostanze, dunque, non è possibile opporsi alla realizzazione di fotografie e filmati, quand’anche a essere immortalate fossero persone che non hanno espressamente prestato il consenso: come detto, chi si trova in pubblico acconsente implicitamente ad essere eventuale oggetto di riprese.

Nessuna persona può impedire di scattare una foto a un monumento famoso oppure a una piazza solo perché l’immagine potrebbe riprodurre anche lei.

In sintesi, è legale scattare foto in luoghi pubblici o aperti al pubblico, non essendo necessario chiedere il consenso dei soggetti eventualmente immortalati.

Si possono condividere foto scattate in pubblico?

Se la realizzazione di foto e riprese in pubblico è (tendenzialmente) libera, non si può dire lo stesso per la successiva condivisione delle immagini così ottenute.

Secondo la legge sul diritto d’autore (art. 96), il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, a meno che la riproduzione dell’immagine sia giustificata dalla notorietà (cantante, ecc.) o dall’ufficio pubblico coperto (sindaco, ecc.), da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico (art. 97).

Insomma: si possono scattare foto in pubblico ma ne è vietata la successiva diffusione, a meno che il soggetto ritratto non abbia dato l’autorizzazione oppure non ricorra una delle ipotesi speciali appena elencate.

Il permesso alla divulgazione della fotografia può essere accordato espressamente (per iscritto, ecc.) oppure in maniera implicita.

È il caso di chi si mette in posa davanti a un fotografo professionista che realizza scatti per fini pubblicitari.

È appena il caso di precisare che il consenso rilasciato per scattare la foto non si estende automaticamente alla sua pubblicazione, per la quale è invece necessario un’ulteriore e apposita autorizzazione.

Si può condividere una foto con persone estranee sullo sfondo?

Non è possibile condividere una foto con persone estranee sullo sfondo, a meno che siano irriconoscibili oppure abbiano prestato il consenso.

Chi scatta un selfie mentre si trova a Piazza Navona non può pubblicare la foto se dietro di sé sono chiaramente riconoscibili altre persone.

Dunque, chi scatta una fotografia mentre si trova in un luogo pubblico deve impedire che le persone che stanno sullo sfondo possano essere riconosciute; è possibile raggiungere questo risultato in diversi modi, ad esempio sfocando i volti dei soggetti accidentalmente ripresi.

Se invece le persone estranee ricomprese nell’inquadratura sono già di per sé irriconoscibili (ad esempio, perché sono di spalle), allora la pubblicazione della fotografia è senz’altro possibile senza adottare particolari accorgimenti.

Cosa rischia chi pubblica una foto con persone estranee?

Chi rende pubblica una foto o un video all’interno del quale sono riconoscibili persone che non hanno prestato il consenso alla diffusione commette un illecito dal quale consegue l’obbligo di risarcire i danni e di rimuovere l’immagine.

a cura dell’avvocato Mariano Acquaviva

laurea in Giurisprudenza con pieni voti all’Università degli Studi di Salerno, successivamente si iscrive alla Scuola di Specializzazione , ottenendo anche qui la votazione massima. Attualmente esercita la professione forense quale avvocato iscritto all’albo del foro di Salerno e collabora con diversi studi legali, dedicandosi prevalentemente all’ambito penalistico e civilistico.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia