“Heidi, Heidi, le caprette ti fanno ciao”: alzi la mano chi non ricorda la sigla di uno dei cartoni animati più iconici degli anni 80 in Italia, ovvero Heidi, che raccontava le avventure (e disavventure, per lo più) di questa vivace bimba di 5 anni cresciuta sulle Alpi svizzere insieme al nonno (in una baita), all’amico Peter e alle caprette. Il cartone, quest’anno, compie esattamente 50 anni: era infatti il 1974 quando la prima puntata di ‘Heidi – Girl of the Alps‘ venne trasmessa in Giappone, conquistando sin da subito i cuori degli spettatori. In Italia, il cartone (52 episodi) andò in onda per la prima volta su Rai Uno nel 1978, tra febbraio e giugno. Per celebrare questo cartone rimasto nei cuori di tantissime persone, a Lugano ha aperto i battenti da due settimane una mostra speciale (che rimarrà aperta fino al 12 gennaio), che permetterà ad appassionati e curiosi di vedere rarità e cose originali, a partire dagli schizzi preparatori e dagli sfondi dipinti a mano per la preparazione del cartone.
UN CARTONE CURATO NEI MINIMI DETTAGLI
La serie di Heidi fu curata in ogni minimo dettaglio. Non solo per ciascun episodio venivano realizzati dai 6000 agli 8000 disegni, ma per ideare e disegnare il cartone animato venne fatto un attento lavoro di ricerca preventiva: nell’estate precedente alla realizzazione del cartone, il 1973, lo studio d’animazione giapponese Zuiyo Eizo mandò infatti una serie di esperti in Svizzera a studiare la zona di Maienfeld nel Cantone dei Grigioni (dove Heidi viveva), le usanze di contadini e pastori e gli altri luoghi dove era ambientata la serie (compresa la città di Zurigo).
L’esposizione di Lugano, promossa dall’Associazione Nona Arte, contiene un’ampia selezione di materiali originali: dagli schizzi preparatori agli sfondi dipinti a mano passando per i fogli di acetato di cellulosa coi personaggi della serie e gli sketch del character designer Yōichi Kotabe. Queste opere, di cui molte mai esposte finora, permetteranno ai visitatori di scoprire e riscoprire l’incantevole mondo di Heidi.