L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), ha appreso di un incontro sul tema della fauna selvatica tra il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il presidente di Ispra, Stefano Laporta. Al termine, il ministro ha dichiarato di voler “potenziare gli impegni già intrapresi, a cominciare da un confronto costante in sede di Conferenza Stato-Regioni, e di sottoporre a stretta verifica tutte le strade percorribili per intervenire sul rapporto tra l’essere umano e la fauna selvatica nell’ottica di una migliore integrazione e della piena sostenibilità”.
L’Oipa auspica che in tema di fauna selvatica siano sentite anche le associazioni che operano nel campo della tutela degli animali.
«Chiediamo al neoministro di attuare una politica di ascolto che non escluda nessuno, neppure la voce degli animali, selvatici e domestici», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Abbiamo appreso nei giorni scorsi che il ministro non esclude un nuovo corso dove sia dato il via libera ad abbattimenti dei grandi carnivori, orsi e lupi, basandosi su numeri surrettizi, forse spinto da portatori d’interessi diversi da quelli degli animali, come cacciatori e allevatori. Il parere dell’Ispra è importante, ma altrettanto importante è quello delle associazioni che lavorano ogni giorno, spesso in piena solitudine, per difendere la biodiversità».
Come la pensa il ministro
“L’eccessiva presenza di determinati animali su alcuni territori crea squilibri causando rischi per la salute pubblica e per alcuni settori produttivi strategici, oltre a vanificare un’azione di protezione di altre specie”. Lancia l’allarme il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo sulla questione della convivenza tra fauna selvatica e agricoltura e allevamenti, e allargando il tema anche alla sicurezza delle persone che entrino in contatto con animali selvatici di grossa taglia.
“Abbiamo la necessità e il dovere di affrontare problemi inevasi da tempo e che gravano sul bilancio dello Stato per milioni di euro”, spiega Lollobrigida. Il tema dei danni è sollevato da molto tempo dalle associazioni agricole, scontando le critiche di quelle ambientaliste: si tratta di far convivere il tema della produzione da campi e allevamenti con quello della tutela della biodiversità. Certo, una cosa è l’eccessiva proliferazione incontrollata di cinghiali o caprioli che rovinano campi e vigne altra l’intenzione di puntare le doppiette contro lupi e orsi, salvati con grande fatica dall’estinzione. Le soluzioni senza crudeltà ci sono, ad esempio una corretta gestione dei rifiuti, recinti elettrificati e ripari notturni per gli armenti, cani pastore maremmano abruzzese, campagne di sterilizzazione. L’obiettivo dell’iniziativa del titolare del MASaF “è quello di risolvere le criticità che riguardano gli ungulati e i grandi carnivori nell’ottica di una relazione corretta tra la presenza dell’uomo, quella della fauna selvatica e la sostenibilità ambientale”. Lollobrigida ha incontrato con il presidente di ISPRA, Stefano Laporta, sul tema della fauna selvatica. Da una serie di approfondimenti “intendiamo trarre tutte le indicazioni tecniche in linea con le disposizioni italiane ed europee”, spiega il ministro, garantendo che “il governo sarà pronto a dare seguito alle iniziative che gli saranno indicate dal Parlamento”. Dell’iniziativa “ho informato i presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, che mi avevano rappresentato le criticità emergenti sui loro territori rispetto alla presenza dei grandi carnivori”, informandoli “delle azioni che abbiamo intrapreso in continuità con loro e le istituzioni scientifiche del settore”. Lollobrigida annuncia l’intenzione di “potenziare gli impegni già intrapresi, a cominciare da un confronto costante in sede di Conferenza Stato-Regioni” e “sottoporre a stretta verifica tutte le strade percorribili per intervenire sul rapporto tra l’essere umano e la fauna selvatica nell’ottica di una migliore integrazione e della piena sostenibilità”. Dunque nei prossimi giorni, conclude il ministro, “si svolgeranno tavoli tecnici per portare avanti il lavoro già iniziato nel passato ma, soprattutto, per riuscire a trovare rapidamente le risposte in termini normativi”.