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Salumi italiani sotto la lente: solo tre aziende rispettano il benessere animale. Ecco quali

Per il secondo anno consecutivo, l’associazione Essere Animali ha valutato il rispetto del benessere animale tra i principali produttori italiani di salumi. Dei otto marchi analizzati, solo tre sono riusciti a ottenere un punteggio positivo, evidenziando un quadro non lusinghiero per il settore.

Fumagalli si distingue come l’unica azienda che dimostra un impegno completo lungo tutta la filiera, promuovendo pratiche come l’eliminazione delle gabbie per le scrofe e il rifiuto del doloroso taglio della coda. Beretta e Citterio, sebbene non al livello di Fumagalli, hanno comunque migliorato la loro valutazione rispetto all’anno precedente.

Al contrario, Casa Modena ha ottenuto zero punti, seguita da Fiorani e Levoni, che si sono fermati a 0,5 punti. Rovagnati ha mantenuto lo stesso punteggio dell’anno scorso, mentre Negroni ha registrato un preoccupante calo di 1,5 punti. Quest’ultima azienda ha visto scomparire dalla sua comunicazione gli impegni precedentemente assunti riguardo al taglio della coda e alla fornitura di materiali manipolabili e lettiera.

Questa analisi rientra nel progetto “Aziende sotto osservazione”, parte della campagna Sos Pig, che mira a informare i consumatori sulle pratiche di benessere animale adottate dalle aziende. Tra i problemi più critici segnalati ci sono l’uso di gabbie durante la gravidanza e l’allattamento, il ricorso a mutilazioni dolorose e la necessità di ridurre l’uso di antibiotici.

Con un quadro così allarmante, è fondamentale che i consumatori siano informati e facciano scelte consapevoli, incoraggiando le aziende a migliorare le loro pratiche e garantire un futuro più sostenibile per gli allevamenti.

Fonte Il Sole 24 Ore