Hanno visto vagare una capriola incinta sulla strada vicina alle colline tra Cornedo e Monte di Malo e dopo aver capito che era prossima al parto si sono anche resi conto che l’animale non riusciva a mettere al mondo le sue creature e stava cercando aiuto.
La storia di Tina, chiamata così dal veterinario thienese Massimo Nicolussi, è a lieto fine e ha quasi del miracoloso, perché gli animali selvatici non avvicinano l’uomo.
“Ha deciso di chiedere aiuto all’ uomo quando ormai non aveva più alcuna speranza – è il racconto del professionista – Mamma capriola girovagava lungo le strade, lasciandosi avvicinare o meglio ancora quasi ricercando la presenza dell’uomo. Da un punto di vista scientifico quasi tutto ha una spiegazione: in questo periodo, a causa delle norme anti covid, la presenza sul territorio degli esseri umani è più rarefatta e discontinua. E’ quindi normale che gli animali selvatici siano di conseguenza più confidenti, avvicinandosi più frequentemente alle abitazioni. In qualsiasi essere vivente, quando le energie vengono quasi a mancare e la stanchezza prende il sopravvento, tende a sparire anche ogni forma di paura. Lo stato interessante (la gravidanza) riguarda in questo periodo dell’anno
Tina ha poi superato il cesareo, delle 2 piccole una si è presentata subito con poche speranze di vita ed è sopravvissuta mezz’ora circa. L’altra ora sta bene; le condizioni di Tina sono ancora critiche, malgrado l’intervento sia andato molto bene. Questo perché Tina resta sempre un animale selvatico ed è facilmente stressabile. “Lei comunque ha già vinto ampiamente la sua battaglia di mamma – ha concluso Nicolussi – Si è lasciata portare da noi. Senza il nostro intervento a quest’ora non saremo qui a parlare di queste due bellissime creature. La mamma adesso si chiama Stella e per la cucciola si accettano suggerimenti”.
A.B.