Da inizio 2023 l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha seguito oltre 300 casi di reati contro gli animali la maggior parte dei quali contro i cani. Di questi, circa il 40% sono stati compiuti da giovanissimi in età compresa tra i 9 ed i 22 anni.
L’altro dato che emerge è che a compiere maltrattamenti e crudeltà sono stati quasi sempre i maschi. Infatti secondo le risultanze contenute nelle denunce fatte dall’associazione animalista, solo in tre casi, sono coinvolte delle ragazze dei quali solo una è stata accusata di un reato di istigazione (caso della capretta di anagni).
L’altro fenomeno che preoccupa sono le futili motivazioni. Il maltrattamento è fatto solo per poterlo postare sui social e quindi fatto in maniera gratuita. Basta pensare ai casi in cui sono stati maltrattati ed uccisi i gatti o più recentemente il caso di Lecco dove tre giovani hanno preso a sassate una nutria al solo lapidandola al fine di postarlo sui social. Mentre i casi di pura violenza gratuita connessi al sadismo da parte di giovanissimi, sono stati diversi in particolare ricordiamo quello della capretta uccisa nel mese di agosto ad Anagni per il quale si sono appena concluse le indagini della magistratura con il rinvio a giudizio di sette persone tra cui una ragazza ed un minorenne per i reati di uccisione ed istigazione alla violenza contro la capretta.
L’ultimo capitolo e non per questo il meno grave riguarda i bambini sotto i 12 anni e quindi non punibili dalla legge anche qui la casistica è varia e differenziata. Ricordiamo i ragazzini che a Benevento prendevano a mazzate i gatti di quartiere e una volta storditi ed uccisi li usavano come pallone da calcio, o il gruppo di ragazzini di nove e dieci anni che nel parco della Maremma hanno preso a calci un daino perchè si era avvicinato a loro e in questo caso pure con il benestare delle mamme presenti.
“Abbiamo citato solo alcuni casi, ma l’elenco sarebbe lungo – scrivono gli animalisti di AIDAA- purtroppo i maltrattamenti contro gli animali sono sempre più opera di ragazzini e adolescenti e la maggior parte di questi reati sono compiuti da ragazzi che poi rimangono nel 90% dei casi impuniti e questo ci deve far riflettere seriamente”.
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