(Comunicato stampa) “Tra i tanti ‘effetti collaterali’ della caccia, ci mancavano i blocchi stradali per inseguire le prede. Siamo alla follia, ma evidentemente le doppiette si sentono onnipotenti grazie anche a una politica regionale che le asseconda sempre e comunque”. È questo il commento di Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, sull’episodio accaduto lungo la Sp48, tra Malo e Thiene, bloccata da alcuni cacciatori, con cani al seguito, che stavano braccando una lepre. “Le strade non dovrebbero neanche vederle, perché l’attuale legge prescrive una distanza minima di 50 metri, figuriamoci attraversarle”.
“Non basta esasperare i residenti con spari a ridosso di abitazioni e giardini pubblici, adesso abbiamo pure l’interruzione di pubblico servizio. Trovo incredibile tanta arroganza e spero che, grazie a testimoni, si riesca a risalire ai responsabili, che meriterebbero una sanzione esemplare come la revoca della licenza di caccia. Già regole e restrizioni sono particolarmente blande, è grave che non si rispettino nemmeno quelle”, attacca Zanoni. “Episodi come questi sono da condannare, ma mi auguro servano a chi governa il Veneto come spunto di riflessione per il prossimo piano faunistico venatorio, ancora una volta schiacciato sulle richieste delle associazioni venatorie. In provincia di Vicenza verrebbe tutelato solo il 5,25% del territorio di pianura, un quarto rispetto al minimo di legge che prevede una forchetta variabile dal 20% al 30% mentre si riduce, fino a un quarto, l’area protetta del Lago di Fimon. Ma evidentemente tutto ciò, per qualcuno, non è ancora abbastanza”.
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