“Il lupo ha una straordinaria importanza per la bioregolazione. Il lupo è il maggior predatore degli ungulati e dei cinghiali, ed è un paradosso inaccettabile che chi si scaglia contro i cinghiali per i danni alle produzioni agricole poi chieda la fucilazione del lupo. E’ contraddittorio e gravissimo”.
Annamaria Procacci, consigliere nazionale Ente nazionale protezione animali- ENPA, lo dice in audizione alla commissione Politiche Ue, nell’ambito dell’esame, ai fini della verifica di conformità al principio di sussidiarietà, della proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 92/43/CEE del Consiglio per quanto riguarda lo status di protezione del lupo (Canis lupus). Il declassamento della protezione “è un errore, non è necessario, è una scelta frettolosa, carente dei dati, è in contraddizione con i principi giuridici UE come il principio di proporzionalità e precauzione”, denuncia Procacci. Quello che si dovrebbe fare è “incoraggiare il ricorso ai sistemi di prevenzione, accompagnare e sostenere gli operatori del settore della zootecnia e dell’agricoltura, la formazione informazione e l’indennizzo pieno dei danni”, dice la consigliera ENPA, “ci sono soluzioni alternative, usiamole” sapendo che “usando due sistemi insieme, come recinti e cani, si azzera la possibilità di predazione”. In tutto ciò “non è vero che il lupo in Italia sta bene, è ancora a rischio”, denuncia Procacci, “piu del 10% ogni anno muore per bracconaggio, per lacci, tagliole, polpette avvelenate, investimenti intenzionali, fucilate, e molti non vengono trovati perché vanno a morire altrove, quindi è un 10% per difetto”. Ecco perché “è sbagliato pensare che fucilazioni legali di lupi possano sembrare un calmiere, sarà solo un incoraggiamento al bracconaggio perche si è rotto un tabù”. Ma c’è anche “una contraddizione economica: perché chi si lamenta dei cinghiali vuole uccidere i lupi? Perché non ha abbastanza informazione, il lupo sul territorio allontana i i cinghiali da vigneti, arativi, frutteti”, dice la consigliere ENPA, “poi la PSA, la peste suina: la caccia disperde i cinghiali, li fa allontanare e fa allargare il loro territorio con il rischio di un aumento del contagio”, conclude Procaccia, “il lupo invece preda, rapidamente, animali malati, con efficacia, quindi il lupo ha un ruolo importante nel contenere la PSA. Tutto questo è ampiamente sottovalutato”.
