Riceviamo e pubblichiamo
“Il Commissario UE all’Ambiente Karmenu Vella dice un ‘no’ scandaloso alla modifica della ‘direttiva habitat’ e allo status di protezione del lupo e, di conseguenza, ai piani di cattura e di abbattimento selettivo dei lupi chiesti da molte Regioni, Comuni di montagna e da tutte le associazioni di categoria del mondo agricolo. Ancora una volta la Ue si dimostra vergognosamente insensibile alle esigenze della gente di montagna e dei tantissimi allevatori che sono stati travolti dalle scorribande dei branchi di lupi che nel solo Veneto, nei primi 9 mesi del 2018, hanno compiuto una vera e propria strage di oltre 250 animali uccisi tra bovini, pecore, asini e caprioli. Evidentemente le lobby degli animalisti da salotto della UE vogliono la morte degli alpeggi, degli allevamenti e delle aziende agricole che subiscono danni economici spaventosi per le predazioni dei lupi. Noi non possiamo più accettare questo gioco a nascondino dell’Europa e per questo chiederò la convocazione di un vertice urgente con i Commissari Vella e Hogan e una rappresentanza del Governo Italiano: la Ue deve dare alle nostre Regioni e ai nostri allevatori le deroghe e gli strumenti utili per difendersi da questi predatori”.
Lo dichiara il capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Mara Bizzotto dopo la risposta del Commissario UE all’Ambiente Karmenu Vella alla sua interrogazione sull’emergenza lupi.
“Dalla Ue è arrivato un ‘no’ assurdo, frutto di una visione ideologica e pseudo animalista completamente sbagliata: per Bruxelles i lupi, che non sono in via d’estinzione, valgono molto di più della vita di centinaia di poveri animali inermi che vengono letteralmente squartati vivi, tra atroci sofferenze, dai branchi di lupi. Forse mucche, pecore, asini hanno meno diritto di vivere dei lupi? Lo sanno a Bruxelles che i lupi hanno iniziato a sbranare anche i cani, come è successo in questi giorni a Trichiana (Belluno) con l’uccisione di una cagnolina gravida?” attacca l’europarlamentare Bizzotto, che a settembre ha consegnato nelle mani del Commissario UE all’Agricoltura Phil Hogan un dossier choc con 227 foto di animali sbranati dai lupi nelle zone montane di Veneto e Trentino Alto Adige.
“La risposta del Commissario maltese Vella è per noi totalmente inaccettabile – spiega l’eurodeputata Bizzotto – Per questo oggi stesso i miei uffici chiederanno la disponibilità per un meeting congiunto sia a Vella sia a Hogan, che da Commissario all’Agricoltura si era mostrato molto disponibile ad affrontare e risolvere l’emergenza lupi. Un incontro al quale inviteremo anche un rappresentante del Governo Italiano e le associazioni degli allevatori: gli alpeggi e gli allevamenti non possono morire per la politica ottusa dell’UE che tutela i branchi di lupi ai danni di chi vive e lavora in montagna”.
Onorevole Mara Bizzotto
La replica del PD: “Non è colpa di Bruxelles, ma della Regione in ritardo”
“Trovo davvero bizzarre le dichiarazioni dell’eurodeputata leghista Bizzotto, stizzita dal fatto che l’Unione Europea voglia mantenere la tutela del lupo evitando di modificare la Direttiva Habitat. Ma davvero pensava, con un’interrogazione, di potere aprire la via per scardinare una delle Direttive ambientali più importanti d’Europa? Forse, come Salvini, è stata contagiata dal delirio di onnipotenza. Sicuramente è stata colpita da quello della superficialità”. Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico interviene sulle dichiarazioni della capogruppo del Carroccio a Bruxelles, che in una nota ha attaccato il commissario Ue all’Ambiente, Karmenu Vella, per aver ribadito la volontà di non toccare lo status di protezione del lupo.
“È una Direttiva che ha indicato e continua a indicare la strada per evitare che il lupo provochi danni agli animali negli alpeggi, tramite azioni preventive che funzionano alla perfezione da migliaia di anni: utilizzo di cani pastore e recinti di protezione del bestiame. Proprio grazie a questa Direttiva la Regione Veneto ha ricevuto cospicui finanziamenti in modo da attuare quelle misure necessarie per aiutare malgari e allevatori. Peccato, però, che si sia mossa con grave ritardo. Bizzotto non se la prenda con l’Europa, diventata il tiro al bersaglio preferito del populismo leghista, ma scriva a Zaia e alla sua amministrazione, totalmente incapaci di risolvere un problema così elementare, dove hanno dato prova di improvvisazione, dilettantismo ed estrema superficialità. Basterebbe leggere gli interventi sulla stampa di qualche allevatore italiano di alpeggio di pecore e mucche, non di Bruxelles, meravigliato per l’accanimento contro i lupi in Veneto e che ha risolto il problema delle predazioni grazie a dei bravi cani appositamente addestrati. Invece la maggioranza leghista di Palazzo Ferro Fini pensa a progetti di legge incostituzionali che prevedono addirittura l’abbattimento”.
“Il comportamento della Regione – chiude Andrea Zanoni – è scandaloso, serve soltanto ad aizzare gli animi di malgari e allevatori, senza un approccio utile per arrivare a una soluzione. Come Intergruppo per il benessere e la conservazione degli animali e della natura, con le colleghe Guarda e Bartelle, abbiamo fatto una proposta semplice, a costo zero: poiché il lupo non è vegetariano, basterebbe chiudere la caccia a cervi, caprioli e cinghiali nelle aree in cui è presente, in modo da lasciargli a disposizione le prede che caccia da millenni e non essere costretto a scendere di quota, predando anche gli animali domestici di chi vive in montagna”.
Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico