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Il maltrattamento animale è un campanello d’allarme per i casi di violenza sulle donne e non solo

Qualche esperto si sforza da anni di far comprendere quel nesso che c’è tra chi è crudele con gli animali e chi è violento con le donne. A primo impatto si potrebbe pensare che si tratti di due fenomeni  distanti. Eppure, non è così. L’Enpa insieme all’associazione LINK-ITALIA e Volunteers Vs Violence APS, torna a chiedere a gran voce che la violenza verso gli animali venga riconosciuta come indicatore di pericolosità sociale. Prevenire questi maltrattamenti, infatti, potrebbe aiutarci a salvare molte vite.  Sono diventati numerosi i casi di cronaca che vedono protagonisti uomini che uccidono, maltrattano o seviziano gli animali domestici di moglie e compagne. Negli ultimi tempi l’Enpa ha denunciato vari episodi, riuscendo ad ottenere delle condanne. È il caso dell’uomo che quando la compagna era assente ha esercito violenza sul cagnolino della compagna a Verbania e che è stato condannato a 1 anno di reclusione. – ricorda l’associazione che si occupa di tutela di animali – O ancora il caso dell’uomo a Pescara, proprietario di due cani, che puntualmente seviziava solo il cagnolino della compagna con i suoi animali presenti. Il Tribunale di Pescara lo ha condannato a pagare 7 mila euro. E ancora il noto caso dell’uomo che ha accoltellato nel sonno, ferendoli a morte, la moglie e la sua cagnolina, Luna. Il Tribunale di Imperia lo ha condannato a 16 anni e 4 mesi di reclusione. Ma questa non l’unica connessione tra le donne che subiscono violenza e gli animali.