Diventa un caso politico la situazione del cane che, dal 3 maggio scorso, “ovvero da quando è stato sottratto al suo proprietario per essere condotto nel rifugio Apa di Chioggia”, si trova “in un vergognoso limbo”. Un cane meticcio, mansueto, che viene “tenuto in isolamento senza che nessuno, a partire dal sindaco di Cavarzere, autorità competente per il caso, decida se restituirlo al privato o se affidarlo in via definitiva al rifugio per l’avvio del percorso di adozione”. E il tutto costa, segnala il consigliere regionale del Partito democratico, Jonatan Montanariello, che sul caso ha scritto una lettera all’assessora alla Sanità e Sociale del Veneto, Manuela Lanzarin.

“La permanenza dell’animale, che risulta peraltro mansueto, in questa situazione priva di prospettiva non è per nulla d’aiuto al suo benessere fisico e psicologico, e il tutto arreca anche un aggravio dei costi per la struttura che se ne sta prendendo cura. Di fatto non ci sono evidenti motivi per una tale lungaggine, se non quello legato all’inerzia del primo cittadino di Cavarzere: essere animalisti non significa esibire la foto di un cane con la famiglia. La tutela degli animali è una cosa seria, da attuare con serietà e dedizione”, afferma il dem. Che chiede quindi all’assessora Lanzarin, “in quanto massima autorità della sanità veneta, di attivare il Servizio veterinario regionale e di sollecitare il Comune di Cavarzere a prendere una decisione sul futuro dell’animale. Sia per i motivi economici legati al ricovero in carico all’Ulss 3 Serenissima, sia per il perseguimento di quelle politiche di tutela e cura degli animali oggetto anche dei più recenti dibattiti e azioni legislative del Consiglio regionale del Veneto“.

Foto generica

 

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