“Un animale d’affezione non è un giocattolo, né deve diventare una sorta di scocciatura. Sono creature della natura e come tali devono essere trattate con rispetto e, se possibile, con affetto. Non si dimentichi mai che, nella stragrande maggioranza dei casi, è l’uomo a volere e a procurarsi un cane o un gatto o un qualsiasi altro animale d’affezione. Ciò vale anche, se non soprattutto, in questo periodo in cui molti partono per le ferie e durante il quale sono purtroppo numerose le notizie di abbandoni lungo le strade. Di fronte alle segnalazioni di tanti casi di maltrattamento, l’ultima quella di una cagnolina morta dopo essere stata gettata da un’auto nel trevigiano, probabilmente perché malata e troppo impegnativa per essere accudita, la Regione Veneto non è rimasta inerte e, nelle more di ciò che verrà deciso rispetto ai progetti di legge presentati in materia, il Consiglio regionale, nell’ambito del Pdl “disposizioni di adeguamento ordinamentale 2024 in materia di politiche sanitarie e sociali”, ha approvato un emendamento che mi trova entusiasta sostenitore. Si tratta dell’inserimento di un articolo nella legge regionale del 1993 per la tutela degli animali d’affezione e del randagismo (vecchia e quindi da rivedere al più presto) che introduce regole e divieti volti a preservare la qualità della vita di questi animali”.

 

Lo segnala il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, alla luce dell’approvazione in Consiglio regionale di un emendamento della Presidente della Commissione Sanità Sonia Brescacin sulla tutela degli animali d’affezione, che determina misure di protezione degli animali di compagnia e divieti a numerose azioni capaci di determinare sofferenza o abbandono nell’animale.

 

“In questo caso – aggiunge il Governatore – non si tratta di politica, ma di affermare, e concretizzare, quel senso di civiltà che non può mai mancare nell’uomo nei confronti di altre creature della natura. Certe cattiverie non possono far parte dell’animo umano, nemmeno se si tratta di aver a che fare con un animale. Quando un cagnolino o un gattino entrano in una famiglia – prosegue – ciò deve essere per sempre, salvo evenienze di particolare gravità o necessità. Gli esperti sono unanimi: ogni animale domestico è capace di provare sentimenti verso il proprio ‘umano’; chiede e cerca affetto; da mangiare e da bere; vive con dolore la solitudine. Non deve succedere perché, se un animale può anche solo lontanamente costituire un problema, basta avere l’intelligenza di non prenderlo. Con questo emendamento – conclude Zaia – è stata adeguata l’ormai datata normativa vigente anche a quanto previsto dalla successiva legislazione europea e nazionale. Il Veneto è e deve continuare ad essere una culla di civiltà, anche se si tratta di un animale”.

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