“L’adesione allo Sprar porterà gli immigrati in carico ai comuni”. E’ questo il concetto che ha fatto infuriare la sezione Altovicentino della Lega, che si scaglia contro l’accordo ‘Mosaico’, che implica l’adesione al progetto Sprar, sottoscritto nei giorni scorsi dai comuni di Zugliano, Marano, Breganze e Villaverla.
Un progetto che va oltre il protocollo di accoglienza diffusa, firmato negli anni scorsi da quasi tutti i comuni dell’AltoVicentino con la Prefettura per avere voce in capitolo nella gestione dei profughi e la collaborazione con le cooperative. In questo caso, con lo Sprar, i comuni si trovano a gestire direttamente i 38 euro giornalieri garantiti per ogni richiedente asilo, occupandosi di dar loro vitto e alloggio, corsi di lingua e inserimento nella società.
Ma non solo, perché con la firma allo Sprar, ora si parla anche di assunzione di personale nei comuni per gestire il ‘pacchetto’.
“Ripercorrendo a ritroso la storia recente vengono confermate le perplessità ed i dubbi che, come Lega avevamo denunciato fin da subito, quando alcuni degli stessi comuni spacciavano per risolutivo il precedente accordo, il famoso protocollo per l’accoglienza diffusa – ha spiegato Michele Pesavento, responsabile Sicurezza ed Immigrazione della Sezione Altovicentino della Lega con Salvini premier – L’accordo, come da noi previsto, non garantiva alcunchè e che infatti con il passare del tempo è stato continuamente modificato sia nella forma che nella sostanza. Infatti era stato sottoscritto inizialmente con un tetto di un rifugiato ogni mille abitanti e via via modificato fino ad arrivare a tre o quattro ogni mille. Già allora si era capito che non avrebbe garantito quello che alcuni sindaci preventivavano. E’ emblematico che ‘solo’ quattro comuni abbiano aderito all’accordo ‘Mosaico’, rispetto alle decine che aderivano al precedente accordo. Probabilmente, anzi sicuramente, molti cominciano a capire”.
Inaccettabile accoglienza secondo la Lega dell’Alto Vicentino, che contesta il business mascherato da opere umanitarie e allo stesso avverte dei pericoli di ricaduta dei richiedenti asilo suo servizi sociali dei vari comuni una volta terminato il percorso di richiesta di asilo.
“Siamo al punto di partenza – ha spiegato Pesavento – Con le solite affermazioni viene garantito come quello dello Sprar sia l’unica via
Anna Bianchini