‘Non avevo alcuna intenzione di mortificarla come donna, il mio era solo un voler interrompere un intervento troppo lungo, che grava sulle tasche dei contribuenti’. Respinge l’accusa di maschilismo Dino Zerbo, consigliere di maggioranza con la lista Progetto per Thiene, che ieri, durante la commissione sui Lavori Pubblici è arrivato ai ferri corti con la collega ‘grillina’ Alessia Gamba, ‘colpevole’ a suo dire di essersi prolungata troppo su un intervento . Ma quel richiamo, secondo Alessia Gamba, ‘puzza’ di maschilismo e di preconcetto nei confronti delle donne impegnate in politica. Al punto che la rappresentante del Movimento Cinque stelle ha abbandonato l’aula con stizza mista a umiliazione per un’aggressività che Zerbo nega.
‘Ci tengo a dire che non ho nulla contro le donne che fanno politica. Al contrario, ho sempre ammirato Alessia Gamba per il suo impegno per Thiene, nonostante quello di moglie e madre di due bambini. Ho sempre visto di buon occhio la sua presenza in consiglio, quindi respingo le sue accuse. – ha detto Zerbo – avrei fatto lo stesso se si fosse trattato di un uomo. Il problema era che la commissione si stava prolungando e ci sono gettoni di presenza da sganciare, con persone pagate per verbalizzare e burocratizzare l’attività comunale. Sono insorto perché vedevo scorrere il tempo per questioni futili, che hanno fatto slittare gli argomenti ad altro giorno. Non era necessario. La verità è che se si venisse magari preparati da casa, le sedute di consiglio e di commissione sarebbero più brevi ed economiche’.
Respinge le accuse di Alessia Gamba anche il presidente del consiglio Bruno Binotto. ‘Non ho mai censurato gli interventi di Alessia Gamba, anzi, diamo sempre tanto spazio al Movimento Cinque Stelle, un partito nuovo che Thiene ha votato con oltre il 20 per cento delle preferenze. Nessun pregiudizio né per i grillini, né per la collega Gamba in quanto donna’.
A difendere a spada tratta Alessia Gamba è stata l’assessore alla Cultura, all’Istruzione e alle Pari Opportunità Gabriella Strinati.
‘Non ero presente in aula – ha raccontato – ma ho visto Alessia nel corridoio. Aveva le lacrime agli occhi e ci ha spiegato quanto era appena accaduto. L’ho confortata . Le sono vicina come donna e come ‘principiante’ in questo mondo politico nuovo per me e per lei. L’ho chiamata al telefono anche oggi e le ho espresso solidarietà.
N.B.