‘Non avevo alcuna intenzione di mortificarla come donna, il mio era solo un voler interrompere un intervento troppo lungo, che grava sulle tasche dei contribuenti’. Respinge l’accusa di maschilismo Dino Zerbo, consigliere di maggioranza con la lista Progetto per Thiene, che ieri, durante la commissione sui Lavori Pubblici è arrivato ai ferri corti con la collega ‘grillina’ Alessia Gamba, ‘colpevole’ a suo dire di essersi prolungata troppo su un intervento . Ma quel richiamo, secondo Alessia Gamba, ‘puzza’ di maschilismo e di preconcetto nei confronti delle donne impegnate in politica. Al punto che la rappresentante del Movimento Cinque stelle ha abbandonato l’aula con stizza mista a umiliazione per un’aggressività che Zerbo nega.
‘Ci tengo a dire che non ho nulla contro le donne che fanno politica. Al contrario, ho sempre ammirato Alessia Gamba per il suo impegno per Thiene, nonostante quello di moglie e madre di due bambini. Ho sempre visto di buon occhio la sua presenza in consiglio, quindi respingo le sue accuse. – ha detto Zerbo – avrei fatto lo stesso se si fosse trattato di un uomo. Il problema era che la commissione si stava prolungando e ci sono gettoni di presenza da sganciare, con persone pagate per verbalizzare e burocratizzare l’attività comunale. Sono insorto perché vedevo scorrere il tempo per questioni futili, che hanno fatto slittare gli argomenti ad altro giorno. Non era necessario. La verità è che se si venisse magari preparati da casa, le sedute di consiglio e di commissione sarebbero più brevi ed economiche’.
“Sono dispiaciuto per quanto è accaduto ieri in Commissione. Ritengo che anche la forma e cioè il rispetto e la cortesia nei modi di dialogare siano importanti e necessari per la convivenza civile e diventano sostanziali – ha dichiarato il il sindaco Gianni Casarotto commentando l’accaduto – come amministratori, prima ancora di pretenderli dai cittadini, abbiamo il dovere di darne esempio noi per primi. Ne ho parlato con il consigliere Zerbo, che ha capito di essere andato sopra le righe. Tra l’altro, se nel dibattito si sforano i tempi previsti per gli interventi, è comunque compito non dei singoli consiglieri ma del presidente della Commissione richiamare i componenti e moderare il dibattito.Ho espresso ieri la mia solidarietà alla consigliere Gamba, invitandola a rientrare in commissione ed incoraggiandola a continuare ad apportare il suo contributo di impegno, creatività e idee. Spero che quello di ieri sia stato un isolato incidente di percorso e che in futuro il dibattito politico si mantenga in ambito civile di rispettoso confronto di idee. La parità tra uomini e donne deve essere un diritto e un dovere da promuovere e difendere”
Respinge le accuse di Alessia Gamba anche il presidente del consiglio Bruno Binotto. ‘Non ho mai censurato gli interventi di Alessia Gamba, anzi, diamo sempre tanto spazio al Movimento Cinque Stelle, un partito nuovo che Thiene ha votato con oltre il 20 per cento delle preferenze. Nessun pregiudizio né per i grillini, né per la collega Gamba in quanto donna’.
Testimone della scena di ieri sera, durante la commissione, l’assessore Andrea Zorzan che ha dichiarato: ‘Mi sono trovato al centro della diatriba. Sono dispiaciuto e subito, sono intervenuto per calmare le acque. Sono atteggiamenti da evitare ed ho chiesto scusa ad Alessia Gamba personalmente per quanto si è verificato. Qualcosa che non avrei mai voluto vedere’.
A difendere a spada tratta Alessia Gamba è stata l’assessore alla Cultura, all’Istruzione e alle Pari Opportunità Gabriella Strinati.
‘Non ero presente in aula – ha raccontato – ma ho visto Alessia nel corridoio. Aveva le lacrime agli occhi e ci ha spiegato quanto era appena accaduto. L’ho confortata . Le sono vicina come donna e come ‘principiante’ in questo mondo politico nuovo per me e per lei. L’ho chiamata al telefono anche oggi e le ho espresso solidarietà.
Tra Giunta e Consiglio siamo solo tre donne e non è facile, specie se ti trovi gomito a gomito con colleghi che hanno già esperienza alle spalle. Non è semplice, comprendo quella sorta di frustrazione che ti prende. Ecco perché mi sento vicina ad Alessia, con la quale sto condividendo questa esperienza al servizio della città, dove non sempre la donna possiede l’aggressività che invece, serve per farsi valere in politica. Anch’io – conclude Strinati – sono una che non sa alzare i toni, quindi ho compreso perfettamente lo stato d’animo di Alessia, che si è sentita mortificata dinanzi ad un rimprovero eccessivo’.
N.B.