“Siamo pronti per ripartire, ma non mi va di forzare la mano”. E’ un Luca Zaia moderato, che non dimentica i morti, che non dimenticherà mai quello che ha vissuto in questi due mesi in cui ha dovuto moltiplicare le terapie intensive venete per creare quella che lui definisce ‘artiglieria sanitaria’ con cui adesso siamo pronti ad affrontare un eventuale nuova ondata di contagio.
Giacca chiara e capello incolto, ma tirato come sempre, Zaia ha parlato con onestà, senza spot di bassa politica, che in queste ore invece stanno utilizzando molti altri suoi colleghi italiani.
Ha ribadito la forza della Regione da lui governata e quando ha spiegato i passaggi che hanno portato i veneti a fare quelle passeggiate che ancora altri italiani non possono fare, le ha motivate in chiave giuridica, dichiarando che la sua non è stata una sfida al governo, ma uno spulciare tra le pieghe del dpcm di Conte per trovare quei cavilli che non rappresentano un andare fuori legge, ma che si mantengono in linea con le regole imposte dal governo centrale. “Abbiamo scoperto che la parola congiunti vuole dire poter andare a trovare i parenti, ma anche gli amici stretti – ha detto Zaia davanti ai giornalisti durante il consueto appuntamento con la stampa – Nessuno si è spinto oltre a questo e non mi sento di forzare la mano”.
Nel giorno del primo maggio ha ribadito l’apprezzamento nei confronti di quei lavoratori che sono ancora in trincea per una emergenza sanitaria che non è ancora finita, ma con cui siamo chiamati a convivere per non fare morire la nostra economia. Una economia che grazie ad esponenti veneti che siederanno ai vertici di Confindustria nazionale avrà maggiore attenzione nei tavoli che contano, con maggiore luce alle caratteristiche imprenditoriali di un tessuto che ha delle specificità.
Alla domanda di un giornalista che chiedeva quanto il Veneto sia stato limitato non essendo regione autonoma, Zaia ha risposto: “L’autonomia rimane un punto fermo, ma con tutti i decessi che abbiamo registrato era inopportuno tirarla in ballo in un momento così delicato. Sono circolati tanti video di attacco alla mia persona, in cui mi accusavano di avere accantonato l’argomento. Non è così – ha concluso Zaia – Una volta finita l’emergenza coronavirus affronteremo la questione e ritornerò a battermi per averla”.