Sulla Superstrada Pedemontana veneta “leggo un sacco di sciocchezze e cazzate”. Dopo settimane con polemiche ad alzo zero contro l’infrastruttura, la sua paternità e i costi che comporta e rischia di scaricare sul futuro, Luca Zaia, presidente della Regione, prova a dichiarare il ‘basta così’. E oggi ai cronisti ri-racconta la “vera storia” dell’opera dicendo che avrebbe voluto averla lui l’idea di realizzarla, ma se l’è trovata già ‘instradata’: prima riconosciuta come arteria nazionale poi ‘declassata’ a regionale (“Ma per noi ha la dignità di strada nazionale”); impostata con un problema di traffico che c’era fin dall’inizio (“Il rischio traffico c’era già, non ce lo siamo portati in pancia”) e un contratto di concessione “ereditato” che, “ci disse Cassa Depositi e Prestiti, era pericolosissimo perchè garantiva a chi aveva vinto la gara che se le macchine non fossero passate, dovevamo pagare noi”.E poi c’era un commissario a gestire l’opera. E’ la Regione a guida Zaia che però ha poi ridotto la sua esposizione da 21 a 12 miliardi, nove in meno. Ad ogni buon conto, messo in ‘ordine’ il passato c’è un piano di concessione di 39 anni “e i primi anni sono in passivo, lo avete capito o no? Lo dico a chi ancora non ha capito”; e le cifre sono ipotizzate in base ai flussi di traffico, “ma alla fine ci sarà un attivo, è così per tutte le strade”. I conti si fanno alla fine, spiega Zaia. Ma anni fa non si poteva aspettare: nel 2016 c’erano 300 milioni di espropri da pagare e l’opera era realizzata al 27%, “potevamo solo concluderla”. Ma il punto è anche un altro: “Se passa il ragionamento che in questo paese le infrastrutture le fai solo se si guadagna, qua smettiamo di fare gli ospedali”.

Zaia ricorda anche che la A1 realizzata negli anni ’60 nei primi anni contava 10.000 veicoli al giorno, “cioè niente: non li fa neanche un semaforo di paese” così pochi; e la A4 è di 75 anni fa, “quante patenti c’erano in Veneto 75 anni fa?”. Allora finchè “lo dice un cittadino lo passo anche capire, ma quando” l’attacco arriva da un'”Istituzione o da un rappresentante delle Istituzioni mi viene male se questa è la visione del futuro che c’è. Serve una visione del futuro”. E quella di Zaia dice che oggi la Pedemontana conta 70.000 auto al giorno con il traffico pesante che cresce “tanto e vale più delle auto” dal punto di vista quantitativo; “servirà la terza corsia tra qualche anno e la vedo dura”, aggiunge Zaia pensando alle caratteristiche della infrastruttura. Che comunque “funziona”, a fine 2024 si tireranno le somme di un periodo che vale quasi un anno di attività, ma comunque l’utilizzo della strada “crescerà sempre di più e di anno in anno si aggiusterà il tiro” sui conti e su quel che costa. Ad oggi i soldi ci sono, assicura Francesco Calzavara, assessore regionale al Bilancio: 14 milioni di minori interessi “che pagheremo nel 2025” e 14 milioni che si liberano da un accantonamento fatto con l’avanzo per dare garanzie ai Giochi di Milano-Cortina, più il gettito dai pedaggi previsto intorno ai 52-53 milioni di euro.

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