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Virus Blue Tongue. ‘L’emergenza dilaga, gravissimi danni per l’export’

“Sulla vicenda del virus Blue Tongue la Giunta Zaia ha gravissime responsabilità. Non solo ha sottovalutato le conseguenze di un fenomeno che invece si è diffuso a macchia d’olio, ma anche di fronte ai campanelli d’allarme dei servizi di vigilanza epidemiologica e degli allevatori ha continuato nella sua testarda inadempienza. A tal punto che da agosto ad oggi, con una campagna di vaccinazione pubblica latitante, l’emergenza è ancora lontana dall’essere risolta”.

La presa di posizione è della consigliera regionale Cristina Guarda (AMP), che ha presentato, assieme ai colleghi del PD, Azzalin, Zottis e Zanoni, un ordine del giorno sul tema, collegato al Bilancio di previsione 2017. “Da due mesi c’è una delibera di Giunta che è ferma in un cassetto: è ora di firmarla, perché gli allevatori sono stanchi di essere presi in giro. Occorre infatti fornire adeguate risorse alle strutture veterinarie pubbliche e rimborsare chi, in assenza appunto di una campagna pubblica, ha pagato di tasca propria per vaccinare privatamente il bestiame”.

La Guarda evidenzia che la Rete di sorveglianza epidemiologica del Veneto ha rilevato parecchie decine di casi e il Servizio veterinario ha sottolineato come la ripresa di questa infezione rappresenti una seria minaccia per il nostro patrimonio zootecnico, visto che nelle greggi colpite la mortalità arriva anche al 10% dei capi.

E a questo bisogna aggiungere i danni per l’export, poiché c’è il rischio di limitazione nella movimentazione degli animali, con conseguenze facilmente prevedibili sulla vendita di latte e carne”. L’ordine del giorno impegna la Giunta a “fornire un sostegno reale al Servizio veterinario regionale che lamenta da tempo la carenza di personale e non lasciare soli gli allevatori. Infine – conclude Guarda – sarebbe opportuno lavorare d’intesa con tutte le altre regioni del Nord Italia, in modo da ottenere direttive precise sia dal ministero dell’Agricoltura che dall’Unione Europea su come procedere per la gestione del contagio”.