“Avs aggiunse 40 milioni di investimenti nel 2017, prima della fusione, nel proprio piano finanziario, per bilanciare e rendere più omogeneo gli euro/abitante di investimenti”.
Il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto interviene in risposta al consigliere della Lega Attilio Schneck, da sempre contrario alla fusione tra Avs e Acque Vicentine perché economicamente troppo svantaggioso per il territorio dell’Alto Vicentino e troppo vantaggioso per Vicenza e spiega che, per bilanciare gli 80 milioni di euro per l’ampliamento del depuratore di Casale, il cui costo finirà anche nelle bollette dei residenti nell’Alto Vicentino, la partecipata locale aveva messo in lista una serie di interventi che, a suo avviso, avrebbero reso la fusione per incorporazione meno ‘disparitaria’. Ma non è l’unico a difendere la scelta della fusione, al suo fianco dopo il sindaco di Schio Valter Orsi si schiera anche Sandro Maculan, il collega di Zugliano.
Casarotto non ci sta a quelle che definisce “logiche da Far West”, che vorrebbero i territori suddivisi in piccole porzioni dove ognuno guarda il suo e, a 3 anni e mezzo dalla fusione in ViAcqua e con le bollette ‘schizzate’, si dice ancora convinto di aver fatto la scelta giusta.
Sull’incremento delle bollette, che i cittadini lamentano da
Nessun ‘sbilanciamento’ a favore di Vicenza secondo il sindaco di Thiene che spiega come i prossimi progetti per l’Alto Vicentino riguardino gli investimenti per la sostituzione delle condotte ammalorate e ribadisce che una logica territoriale prevede collaborazione e condivisione.
“La costruzione di un nuovo depuratore per Vicenza dovrebbe essere festeggiata, perché razionalizza i costi di gestione di impianti diffusi e obsoleti che attualmente paghiamo in bolletta e migliora l’ambiente del nostro Veneto (o siamo Veneti solo quando fa comodo?). Del resto, se gli amministratori degli anni ‘70 avessero applicato la logica di Schneck non avremmo gli attuali depuratori consortili di Thiene, Schio e Valdagno. Perché un abitante di Chiuppano che disponeva di vasche Imhoff efficienti avrebbe dovuto dedicare investimenti pubblici per la costruzione del depuratore di Thiene? E perché, negli anni ’90, gli abitanti di Arsiero avrebbero dovuto “regalare”, con la realizzazione dell’Acquedotto consortile dell’Astico, la propria acqua a Thiene che aveva l’acqua dei pozzi contaminata dall’atrazina? La memoria è corta purtroppo: mettere i confini è sempre pericoloso, non si sa mai quando si può aver bisogno del vicino. A meno che non prevalga la logica del Far West, come abbiamo visto in tanti film, per cui chi aveva l’acqua in alto metteva le dighe a quelli di sotto per impedire loro di utilizzarla. Non mi risulta, altresì, che in questi tre anni, dopo la fusione, l’acqua delle nostre fonti di montagna sia stata dirottata sui Comuni ex Acque Vicentine. L’investimento di Vicenza era nel piano da prima della fusione; anche per questo Avs aggiunse 40 milioni di investimenti nel 2017, prima della fusione, nel proprio piano finanziario, per bilanciare e rendere più omogeneo gli euro/abitante di investimenti. E’ anche vero che il nostro territorio ha spazio e diritto per interventi paritetici. Per fortuna noi abbiamo già aggiornato i tre impianti principali (Thiene, Schio e Trissino), abbiamo però un tasso di sostituzione delle condotte ammalorate troppo basso e quindi dobbiamo accelerare su questo fronte per ridurre le perdite e questa sarà la sfida per i prossimi anni per l’Alto Vicentino”.
Anna Bianchini